Guidonia / Nomadi nella zona industriale, il nuovo affondo della Ammaturo

In Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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“Lo spettacolo non è cambiato, anzi…”. Ritorna nella zona industriale di Guidonia, quella tra Albuccione e Setteville, il consigliere comunale della Lega Giovanna Ammaturo.

Una vicenda nata negli scorsi mesi, quando il vicesindaco Russo annunciava, era il mese di giugno, lo sgombero in atto, programmato già da settimane di concerto con Carabinieri, Polizia Locale e servizi sociali.

Un fatto subito “preso di petto” dalla Ammaturo, che già dopo l’annuncio di Russo pubblicò un video dove veniva evidenziato che nulla era cambiato.

“Sono trascorse altre 8 settimane e l’insediamento abusivo è ancora lì sebbene le assicurazioni del vicesindaco ma con una variante: prima una quindicina di camper e decine di auto e furgoni erano parcheggiati lungo un paio di arterie adesso occupano lo spazio di manovra dedicato ai grandi autotreni diretti nella zona. Gli spazi occupati e le scarpate su cui in precedenza stazionavano oggi sono ricolmi di spazzatura nauseabonda e rifiuti di ogni genere. Quelli che una volta erano perfetti argini e marciapiedi costati alla comunità oggi sono una discarica a cielo aperto”.

Il quadro dipinto e confermato dalle foto è quello di un evidente degrado. “Percorrendo le varie arterie del comprensorio sono evidenti spazzature di ogni tipo da vecchi televisori a calcinacci e plastica oltre alle immancabili cassette per l’ortofrutta che la Tekneko non accoglie. Segni di inciviltà ma anche di scarsa attenzione di questa Amministrazione al degrado urbano ed alla cura della Comunità”.

La Ammaturo tenta di offrire soluzioni. “Basterebbe un Daspo oltre il buon senso e due telecamere, quelle per cui da maggio abbiamo chiesto con interrogazione al Sindaco Barbet  relativamente al mancato funzionamento, per rendere più sicura la zona e sorvegliare due tra i beni più preziosi della Comunità: l’ambiente e la proprietà”.

Non manca l’attacco politico. “Se poi il vicesindaco intende traccheggiare mentre trova un percorso di integrazione, lo faccia, anche se non prima per tutti i disoccupati e i neo diplomati di quest’anno nel Comune. È evidente la necessità se non l’obbligo a pulire quello che è stato insozzato. Il territorio appartiene a tutti e non si debbono creare zone off limits, antesignane dei ghetti”.

 

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