Discarica. Aristotele e il suo sillogismo “scendono in campo” per salvare il Parco Archeologico dai rifiuti: Amici dell’Inviolata e Lagambiente Guidonia scrivono al ministro Clini. Anche Rubeis firma la lettera

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Ragionamento concatenato. In una parola: sillogismo. “Tutti gli uomini sono mortali” quindi “Tutti gli italiani sono uomini” di conseguenza “Tutti gli italiani sono mortali”. Un esempio, un po’ macabro forse, di ragionamento. Ce ne sono di vari tipi. Ne proponiamo un altro. “Tutti i siti archeologici devono essere tutelati dall’immondizia”, dunque “Il parco dell’Inviolata è un sito archeologico e di pregio (come Villa Adriana)” ne segue che  “Il parco dell’Inviolata deve essere tutelato dall’immondizia”. Ragionamento che calza perfettamente. Chissà se l’associazione Amici dell’Inviolata e il circolo Legambiente Guidonia hanno fatto riferimento ad Aristotele nello scrivere una lettera aperta al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.  Una lettera che si fonda su un principio semplice e per questo molto facile da capire. No al vetusto e frequente concetto “due pesi e due misure”. “Nella lettera – spiegano Umberto Calamita e Roberto Coccia, rispettivamente presidenti degli Amici dell’Inviolata e di Legambiente Guidonia – si esprime compiacimento per il fatto che il ministro abbia voluto dichiararsi apertamente contrario all’allocazione di una discarica per rifiuti urbani di Roma nel sito di Corcolle, a poche centinaia di metri dagli scavi di Villa Adriana, tutelati anche dall’Unesco”. La domanda che si pongono gli ambientalisti è piuttosto normale. Perché il ministro Clini non provvede a tutelare “il Parco regionale naturale archeologico dell’Inviolata di Guidonia, dove una gigantesca discarica per i rifiuti di decine di comuni laziali ha raggiunto i 150 m di altezza nel bel mezzo dell’area protetta?”. La lettera è stata firmata dal sindaco di Guidonia Eligio Rubeis, che ha dato – ci verrebbe da dire “addirittura”, visti i non sempre facili rapporti tra amministrazione comunale e ambientalisti – ragione agli ambientalisti, dichiarando che “non è il caso di fare due pesi e due misure: una discarica è incompatibile con i numerosissimi reperti archeologici che giacciono a pochi metri dai rifiuti. Il ministro si deve adoperare per chiudere gli invasi e permettere una vera tutela del Parco, così come prescrivono leggi italiane e direttive UE”. La zona dell’Inviolata, lo hanno confermato direttamente i rappresentanti della Soprintendenza ai Beni Culturali intervenuti per l’inaugurazione della mostra di Montecelio, è tuttora foriera di reperti. Un conto è vederli coperti di terra, ben altro sommersi dall’immondizia di numerosi comuni. Ritorniamo al sillogismo. I – legittimi – fattori escludenti, che Clini ha fatto propri, hanno allontanato da Corcolle e Villa Adriana i rifiuti di Roma. Ora, se questi fattori escludenti valgono per tutte le aree di elevato valore archeologico e naturale – parliamo pur sempre di un parco regionale, almeno sulla carta, visto che la Regione spesso se lo dimentica – allora devono valere anche per il Parco dell’Inviolata. Un sillogismo perfetto, vero e verificabile. Lo stesso Aristotele non avrebbe saputo trovare di meglio.

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