Guidonia, attacco degli ambientalisti dopo il Week End Ecologico. Il CRA: “Sconcertante il livello di impreparazione del ceto politico locale sull’ambiente”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Si è appena concluso il Week End Ecologico organizzato dall’associazione Nuovo Giorno, ente molto vicino alla figura e alle azioni di Marco Bertucci, consigliere comunale a Guidonia e consigliere provinciale. Tra gli eventi proposti, figurava un convegno sull’ambiente previsto per sabato 16 aprile. Un convegno al quale erano state invitate le numerose ed attente associazioni ambientaliste del territorio, che, come spesso accade in questi casi, non sono state poi particolarmente tenere verso la classe dirigente locale. Legittimamente, in quanto all’ambiente, a Guidonia, spesso si avvicina una sola parola. Non tutela, né attenzione. AI lettori la scelta della parola più adatta. Torniamo al convegno. Tra i presenti figuravano, oltre ai già menzionati rappresentanti delle associazioni ambientaliste, anche Rubeis e Gallotti, sindaci di Guidonia e Tivoli, oltre ad alcuni docenti dell’Università di Tor Vergata, il direttore dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti, alcuni assessori, cittadini – non molti – e alcuni tecnici. Il convegno è iniziato con “diapositive generiche, rigorosamente in lingua inglese, va di moda così oggi, su cambiamenti climatici  – spiegano dal Comitato per il Risanamento Ambientale – e ipotesi sul nucleare come conveniente scelta economica”. Scelta che sarà pure economicamente conveniente. Ma che non può convincere, alla luce di quanto successo in Giappone, ma non solo, ed è proseguito con le contestazioni degli ambientalisti su una linea, quella delle amministrazioni locali, giudicata “poco scientifica, molto limitata e partigiana”. Contestazioni che sono proseguite ogni volta che “i responsabili delle istituzioni hanno cercato di motivare scelte di sostenibilità che, di fatto, implicano invece nuove colate di asfalto e di cemento contrabbandate come positive politiche di sviluppo per l'area di Guidonia-Tivoli”. Andati via dal convegno Rubeis e Gallotti per altri impegni, sono poi arrivati due interventi di spessore, quelli di Maurizio Cusano – ingegnere ed “energy manager” del Comune di Guidonia Montecelio – e del dottor Esposito, della Provincia di Roma: le tematiche sono state quelle del risparmio energetico e della corretta gestione dei rifiuti. Si è poi arrivati all’Agenda 21, percorso di condivisione delle scelte del territorio. Discorso introdotto da Enrico Scattone, assessore all’Ambiente, che ha evidenziato il “timido tentativo dell’amministrazione Rubeis di far decollare questo percorso, da circa 10 anni attivo in altri comuni e naturalmente in altri Stati Europei”. Duro il momento degli interventi delle associazioni. E’ stato ribadito il punto cruciale. “Le scelte amministrative sono scellerate e conducenti ad un degrado maggiore”. Il Circolo di Guidonia di Legambiente ha ricordato che nulla è stato fatto per migliorare la qualità dell'aria e controllare le emissioni della Buzzi Unicem. L'Associazione “Amici dell'Inviolata” ha

invece accusato la Giunta di Guidonia Montecelio e quella regionale di permettere l'illegalità palese nell'ambito della raccolta e smaltimento dei rifiuti. La rappresentante del “Forum dell'Acqua” ha infine ricordato che la risorsa idrica non è un bene economico ma un diritto inalienabile di tutti. “E' comunque sconcertante il livello di impreparazione – chiude il CRA – del ceto politico locale che, di fronte a problemi come l'inquinamento atmosferico, gli impianti dei rifiuti, lo svincolo autostradale, il Parco dell'Inviolata, le cave di travertino, non sa e non vuole andare oltre la demagogia per intervenire coi fatti e dare vivibilità al territorio”. Il Comitato fa anche notare i messaggi, definiti desolanti, grotteschi e strumentali, che partono “dall’interno dell’amministrazione comunale di Guidonia e che alludono, ammiccano, che strizzano l'occhio agli ambientalisti sbandierando azioni, riflessioni, convegni e buone intenzioni”. Messaggi che non hanno effettivi riscontri con lo stato dei fatti. Il CRA ha una spiegazione per il mancato adottamento dell’Agenda 21. Una eventualità che “comporterebbe il confronto con le parti sociali, la condivisione delle scelte amministrative del territorio, il libero ed approfondito dibattito. Se fosse esistita la volontà politica di adottare l'Agenda 21 a Guidonia, questa sarebbe già un realtà”. Agenda 21 come tentativo, chiudono gli ambientalisti, di “frodare la buona fede di cittadini e associazioni con proclami (peraltro unilaterali) tendenti a strumentalizzare, confondere e carpire la fiducia della cittadinanza”.

Una strada condivisa tra amministrazioni e associazioni ambientaliste – che spesso ne sanno molto di più dei rappresentanti degli enti locali – sarebbe forse la soluzione ottimale per studiare e definire al meglio non tanto i problemi – quelli si conoscono e sono fin troppo evidenti – quanto le soluzioni, che sono quelle che mancano, da sempre. Spesso proposte, ma mai veramente prese in considerazione. Il vecchio adagio che dice “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” è assolutamente adatto per rappresentare con poche parole quanto accade sulle tematiche ambientali a Guidonia.

 

 

 

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