Guidonia / L’ultimo regalo di Davide: saranno donati gli organi del bimbo

In Primo Piano da Redazione Commenti

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Lo avevamo già anticipato il giorno della tragica notizia. Ma ripetere certe cose, scelte “d’amore e di grande generosità”, usiamo le parole del Policlinico Gemelli, non fa certamente mai male. Portano un po’ di luce, certe cose. Arriva direttamente dall’ospedale di Roma l’ufficialità: gli organi di Davide, il bimbo tragicamente scomparso a seguito di un boccone andato di traverso, saranno donati. “I genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Una scelta d’amore e di grande generosità che permetterà la cura di altri bambini con insufficienze d’organo”, scrive il Gemelli in una nota.

Il bimbo era stato portato in eliambulanza giovedì 10 maggio. Rianimato dal personale 118 della Croce Blu, Davide ha lottato per giorni nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica. Troppi i danni provocati da quei maledetti minuti in cui Davide non ha respirato. La scelta dei genitori trasforma la tragedia in un regalo, l’ultimo di Davide. Attraverso i doni lasciati dal bimbo prima della sua partenza, altri bimbi ritroveranno la vita, la felicità, la serenità. Avranno un motivo in più per alzare gli occhietti verso il Cielo, e sorridere a una Stella, piccina eppure tanto luminosa.

“…Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha…” 
“Che cosa vuoi dire?” 
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, 
visto che io abitero’ in una di esse, 
visto che io ridero’ in una di esse, 
allora sara’ per te come se tutte le stelle ridessero. 
Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!” 
E rise ancora. 
“E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), 
sarai contento di avermi conosciuto. 
Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. 
E aprirai a volte la finestra, cosi’, per il piacere… 
E i tuoi amici saranno stupiti di vederti 
ridere guardando il cielo…”

Ce la siamo immaginata così. Davide, il Piccolo Principe volato via troppo presto, che regala sogni, vite e speranze ad altri bimbi come lui. Lui lassù, a giocare, noi qui, a tentare di accettare una ingiustizia enorme. E a sorridere, sempre guardando il Cielo. Verso una Stella che nessuna ha.

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