Guidonia. Al poligono di Collelargo si torna a sparare: la denuncia di Legambiente

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Quasi due anni fa scrivevamo questo: http://www.romaest.org/news/06/2010/guidonia-poligono-di-tiro-ufficiale-la-bonifica/.

E pensavamo in tutta sincerità di non doverne più parlare. Ma non è così. Domenica 13 maggio è ripresa l’attività del poligono di via Isonzo, Guidonia, zona Collelargo. La denuncia arriva direttamente da Legambiente Guidonia, che già negli anni passati si era occupata della vicenda. Storia particolarmente grave, in quanto il poligono in questione “con una imponente raccolta firme e dietro il diretto intervento del Comune – spiega il presidente Roberto Coccia – era stato chiuso a causa dell’ingente inquinamento da piombo nel terreno, conseguenza dell’immissione, secondo alcune stime, di circa 300 mila chili di piombo su un area di quasi 4 ettari, con il probabile interessamento della sottostante falda idrica il cui utilizzo per fini agricoli mette a rischio di intossicazione da piombo la popolazione”.  Attività, quella del poligono, che è davvero ritornata “col botto”. “La tranquillità mattutina dei residenti è stata dunque di nuovo interrotta dalle forti detonazioni dei colpi di fucile di grosso calibro. Subito sono state inoltrate diverse segnalazioni alle forze dell’ordine volte all’identificazione dei responsabili dell’attività, per la quale è possibile ipotizzare il carattere di inquinamento ambientale, disturbo della quiete pubblica e di possibile minaccia all’incolumità fisica dei passanti che malauguratamente si dovessero trovare sotto le gittate dei colpi di arma pesante. In passato è stato investito da una scarica di pallini in ricaduta addirittura un passeggino”. Il problema del rumore è naturalmente, con le dovute proporzioni, il problema minore. Sicuramente più pressante è l’incolumità delle persone, e decisamente preoccupante è la situazione ambientale della zona, proprio a causa del piombo dei pallini. Un problema che investe non solo l’area relativa al poligono, ma anche le zone di pascolo dietro Collelargo. “Nessuna barriera fonoassorbente, nessun telo di recupero del piombo ne dei dischetti composti da policarburi policiclici aromatici, nocivi se dispersi nell’ambiente, nessuna barriera di protezione dei passanti dai colpi di fucile, niente di niente. Eppure l’attività è ripresa”. Già la posizione del poligono, secondo Legambiente, è decisamente non indicata. “La struttura – prosegue Coccia – è insensatamente situata in cima alla collina, caso unico per un impianto del genere. Tale posizione rialzata aumenta le gittate dei fucili fino a raggiungere i sentieri di Colle Largo e la strada sottostante, tanto che in passato anche diversi escursionisti sono stati colpiti dal piombo in ricaduta. Inoltre da questa posizione la diffusione delle forti onde acustiche dei fucili è massima ed è udibile a chilometri di distanza con un fastidio intollerabile e diffuso. E’ inoltre la stessa conformazione del terreno, carsico, impervio e con vegetazione arbustiva, che rende poi impossibile il recupero del piombo andando ad aggravare una situazione già compromessa. Insomma se c’è un posto dove è davvero folle installare un poligono di tiro a volo questo è proprio Colle Largo”. All’epoca dei fatti anche Eligio Rubeis, sindaco di Guidonia, tuonò contro il poligono, specificando che i gestori avrebbero dovuto spostarsi, in quanto “impensabile che si tiri al piattello nel bel mezzo di una zona residenziale”. Gestori che a quanto pare hanno aspettato un paio d’anni, giusto il tempo di far calmare le acque, e poi hanno deciso di riprendere l’attività. “Ci si chiede quindi se chi è preposto alla salute dei cittadini, in primis proprio il Sindaco, sia informato della ripresa dell’attività, se si siano considerate pienamente le conseguenze di tale attività e se i noti responsabili dell’inquinamento da piombo abbiano risposto del danno ambientale arrecato.”

Come si accennava sopra, è stata lo stesso circolo Legambiente di Guidonia a produrre, due anni or sono, uno scandaloso dossier, arricchito con documentazione relativa al persistente stato di contaminazione da piombo, evidenziandone il relativo danno ambientale. Dossier che sarà di nuovo inoltrato nuovamente al Sindaco e ai competenti organi di controllo di Guidonia, con richiesta di attivare le procedure previste in queste circostanze ai sensi del D.Lgs. 152/06 e la risistemazione dell’area. “Nello specifico sarà chiesta l’attivazione dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, l’avvio di procedure di messa in sicurezza da parte del gestore, la promozione – chiude il presidente del circolo – e l’attivazione di un piano di bonifica del sito interessato, la revoca definitiva della concessione che permette a tutt’oggi l’accesso all’area del poligono da parte degli stessi gestori che per anni hanno inquinato la zona, lo smantellamento dell’impianto e la restituzione dell’area, una volta bonificata, ad attività di più ampio interesse per la collettività”. Ambiente che si intreccia alla  legalità, come spesso accade. Perseguire questi due valori dovrebbe essere obiettivo primario di ogni azione  di una amministrazione comunale. C’è una legge, c’è un dossier, ci sono già provvedimenti di bonifica. Non resta che prenderne atto, e dire di nuovo stop al piattello volante. Dopotutto il tiro al piattello è uno sport olimpico, e Londra 2012 si avvicina. Siamo certi che sarà emozionante lo stesso guardarlo la tv e tifare Italia.

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