Se na va Padre Reginaldo, un pezzo di storia di Guidonia. Muore a 91 anni per una broncopolmonite: funerali il 9 dicembre alle ore 10 e 30 nella chiesa di S.Maria di Loreto

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano, Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

Condividi

E’ dura vedere una persona alla quale si vuole bene andarsene a dicembre. Abbiamo sempre pensato che, se si deve morire, è meglio farlo dopo Natale. Stavolta però tutto sembra avere un senso: Padre Reginaldo se ne va il giorno prima dell’Immacolata Concezione. Chi è Padre Reginaldo? E’ un frate, proveniente dalla Puglia, francescano, figura storica della città di Guidonia, parroco per anni della chiesa di Santa Maria di Loreto – sono ben pochi quelli che possono dire di non essere stati battezzati, sposati, cresimati da lui – e “pensionato” che ha poi deciso di restare nella comunità francescana di Piazza Lauretana. Un nonnino arzillo e simpatico, dolce e severo quando occorreva, che ha deciso, a 90 anni e passa, di andarsene con il primo sprazzo di sole di dicembre, portando via con sé circa 40 anni della storia di Guidonia. Una storia che lui ha vissuto in prima persona, a contatto con tutti, giovani e meno giovani. Ed è per questo che il vuoto che lascia sembra incolmabile. Per chi non lo ha conosciuto, offriamo pochi spunti per delineare la figura di un uomo buono, che a 90 anni non ha perso il piglio della gioventù. Padre Reginaldo era il frate che ti apriva di mattina, che ti accoglieva con un sorriso e – se il giorno era lunedì – non mancava di prenderti in giro se la tua squadra aveva perso e la Lazio aveva vinto. Era quello che aveva la sciarpa anche a luglio, e fa male pensare che la morte sia arrivata per una broncopolmonite e due crisi cardiache. Era il frate con la sua Uno verde, che guidava per andare a fare la spesa – appassionato del mangiare sano, scrupoloso nella sua dieta e nella sua salute – e per andare a dire, non molto tempo fa, le Messe in giro per Guidonia (per esempio nella chiesetta di San Luigi vicino le Cementerie). Reginaldo era il frate delle confessioni, fatte con un silenzio di comprensione e la sua mano che teneva la tua: niente penitenze severe, solo parole di conforto e di stimolo, come quelle che diceva quando celebrava la Messa, o quando incontrava i ragazzi in fondo alla chiesa, e rideva, dicendo “Ma che la reggete voi la chiesa?” . Reginaldo era un punto di riferimento: e fa pensare – e rende tutto molto più umano – che Padre Andrea Stefani, parroco di Santa Maria di Loreto, la scorsa domenica non abbia retto alla commozione durante la Santa Messa, e si sia messo a singhiozzare come un bambino che perde un nonno. Perché alla fine è questo: Reginaldo, con i suoi 90 anni e la sua voglia di vivere, ha fatto da nonno a un sacco di gente. Ed è stato bello aver visto la comunità della parrocchia stretta intorno al suo pilastro: il via vai dei frati dall’ospedale, le visite della sua gente, la sua voglia di togliersi la mascherina dell’ossigeno e di parlare. Quello del dialogo, del racconto, è un altro dei tratti distintivi di Padre Reginaldo: parlava, raccontava storie. Indimenticabile a livello personale un pranzo, in cui lui raccontava i suoi inizi a Settebagni, storie divertenti e commoventi, che lui narrava con una luce negli occhi che non sapremmo riportare con le parole. Ci piace pensare  – ne siamo certi – che se ne sia andato felice: felice per la vicinanza della gente, felice per aver vissuto una vita da francescano doc – come gli altri frati della parrocchia di Guidonia – e perché no, felice della vittoria della Lazio sull’Inter. Perché è questa l’ultima cosa che ha guardato Reginaldo, prima di svegliarsi sabato mattina, sentirsi male, essere portato all’ospedale di Tivoli e lì aspettare Sorella Morte, come lui l’avrebbe chiamata, accoglierla con un sorriso e volare via con lei. Un  sorriso che oggi in chiesa stenta a trovarsi sui volti dei parrocchiani, un sorriso che lui probabilmente non ha mai perso. Fa male pensare che Padre Reginaldo non ci sia più. La foto che abbiamo scelto è stata scattata durante la festa dei suoi 90 anni: tra i ragazzi e gli adulti, Reginaldo era un figura importante per chiunque. A noi e a chi ha avuto modo di conoscerlo mancherà tantissimo. Oggi, 8 dicembre, verrà aperta la camera ardente nella chiesa di Santa Maria di Loreto. Domani alle 10 e 30 i funerali, dove, siamo certi, non ci saranno posti a sedere.

Restano i ricordi, quelli che nessuno può portare via, neanche Sorella Morte, e resta la consolazione che Reginaldo se ne sia andato con il primo giorno di sole di dicembre. Non può essere una coincidenza. Resta un nodo in gola difficile da mandare giù: ma ricordando lui, la sua voglia di vivere, i suoi gesti di affetto, i suoi occhi buoni, sarà difficile trattenerlo un  sorriso, anche tra le lacrime. Non tutte le lacrime sono un male. Ciao Padre…

Condividi