Era giugno, ed erano queste le parole di Paolo Di Giovine, presidente dell’associazione IV Municipio Case Rosse e referente del Coordinamento Associazioni Roma Est. “Non è possibile che già in un territorio vessato continuamente da episodi di criminalità, l’unico presidio concreto in zona debba essere di fatto smantellato. Ricordiamo infatti che nella zona Settecamini/Case Rosse vi è uno dei più grandi insediamenti rom del campo nomadi di via di Salone. Non rimarremo con le mani in mano, se le voci saranno confermate siamo già pronti ad azioni eclatanti di protesta”.
Il presidio era quello della Caserma dei Carabinieri di Settecamini, che dalla prossima settimana potrebbe vedere l’inizio dei lavori di ristrutturazione attesi, che porterebbero però al trasferimento dei militari a Guidonia. Si parla già del prossimo mercoledì.
Svanita l’opzione del Tecnopolo, per il quartiere l’unica alternativa possibile sembra essere quella di una stazione mobile. Di Giovine è categorico. “Andrò a incatenarmi davanti ai cancelli del IV Municipio: il nostro territorio è a rischio sicurezza, e siamo già in una situazione critica. E’ impossibile accettare questa decisione”.
La versione del IV Municipio. Nel mese di luglio il presidente Roberta Della Casa ha smentito l’eventualità del trasferimento. Così scrivevamo mesi fa: “Nessuna chiusura è in programma per la stazione dei Carabinieri. Esistono ovviamente problemi di manutenzione, ai quali il Municipio sta lavorando in collaborazione con l’Arma: nel caso di una soluzione che tardi ad arrivare, saranno individuati nuovi iter, ma non quello della soppressione del presidio, che nelle intenzioni dell’amministrazione municipale sarà invece potenziata”. Davanti alla possibilità paventata da Di Giovine il presidente prima conferma che la stazione non andrà via. Ma la situazione è molto più che complessa.
“L’immobile di proprietà comunale attualmente utilizzato non è mai stato manutenuto fino al nostro arrivo e presenta quindi alcune problematiche. Nel 2017 abbiamo effettuato i primi interventi ma purtroppo non sono bastati. Grazie all’impegno della Sindaca Raggi sono stati già finanziati i lavori di ripristino e per tutto il tempo necessario, l’Arma sarà ospitata a spese di questa Amministrazione all’interno di una struttura già individuata e ubicata nello stesso territorio”. E fin qui non ci sarebbero problemi. Sono le parole successive del presidente a confermare differenti scenari.
“Qualora non si riuscisse ad operare un cambio di sede contestuale, solo per un brevissimo periodo, i Carabinieri resteranno sul posto con una stazione mobile e con le pattuglie nel quartiere H24. A Guidonia, se necessario, saranno solo mantenuti gli armamenti. La sicurezza è una priorità! Per questo facciamo volentieri questo investimento per i nostri Carabinieri, per questo stiamo intervenendo sulla ex penicillina e sulla stazione Tiburtina, per questo lavoriamo al fianco dei nostri agenti”. Le parole della Della Casa confermano di fatto l’addio, si auspica temporaneo, della caserma, e la sostituzione con la stazione mobile. Eventualità che non regge il confronto con una caserma e che non esclude il trasferimento a Guidonia, dove, “se necessario”, saranno mantenuti solo gli armamenti. Breve o lungo periodo, la stazione dei Carabinieri di Settecamini è e resta a rischio.
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