Centro “Raffaella D’Angelo”, c’è la volontà di riaprire. Si parla di gennaio: un regalo di Natale posticipato?

In Cronaca & Attualità, Primo Piano, Spazio al Sociale da Yari Riccardi Commenti

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La notizia è una sola, e non può essere altro. C’è la volontà di riaprire il Centro Diurno “Raffaella D’Angelo”, che ha vissuto la sua ultima “uscita” da centro per ragazzi disabili – distrettuale – in estate, e che per questioni di soldi non si è mai più rialzato. Non usiamo tale aggettivo in maniera casuale. Rialzarsi sarebbe naturalmente più adatto per una entità vivente. E noi consideriamo un centro per disabili né più né meno come un essere vivo, e pulsante di energia. Quella che solo certi ambienti sanno offrire. E che il centro di Palombara non offre più, per una mera questione di soldi e di costi di gestione (http://www.romaest.org/news/10/2012/palombara-non-si-sblocca-la-situazione-del-centro-diurno-intercomunale-raffaella-dangelo/).

Volontà di riaprire. Questo è quanto è emerso nell’ultima riunione che si è tenuta il 31 ottobre negli uffici dei Servizi Sociali del Comune di Guidonia. Presenti tutti i rappresentanti dei comuni del distretto, presente anche un delegato della Asl Rmg, oltre a un rappresentante della Cooperativa Eidos, fino a luglio 2012 – contratto scaduto – ente che gestiva operativamente il centro. Presenti, soprattutto, le famiglie dei ragazzi. Tutti i rappresentanti dei comuni si sono detti disponibili a pagare quanto dovuto. Il caso più bollente, quello tra Guidonia e Palombara, sarà risolto a parte: i soldi richiesti e quelli dovuti diventeranno oggetto di un tavolo tra i tecnici dei due comuni, proprio per evitare che questo fatto diventi ancor di più una ghigliottina per il centro e per i ragazzi che lo frequentavano. Altra novità è la proposta condivisa da tutti di nominare una associazione che diventi unica persona giuridica a cui destinare i fondi necessari per la struttura: questo è il punto su cui si sta lavorando, in particolare con i rappresentanti dell’associazione “Raffaella D’Angelo”, ente per definizione – e sarebbe assurdo il contrario – più adatto a ricoprire il ruolo in questione.

Ci sarà ancora da lavorare, ovviamente. Ma già il fatto di aver sentito le parole “volontà di riaprire” è un passo in avanti rispetto a quanto raccontato nelle scorse settimane. Anche la voce di chi ci ha raccontato la riunione era diversa. Con tutta probabilità le porte del centro si riapriranno a gennaio. Con un po’ di ritardo rispetto a Natale. Ma sarebbe lo stesso un grande regalo per i ragazzi e per le famiglie. E pure per chi crede ancora nelle storie a lieto fine. Ma per il momento ci facciamo bastare questo piccolo raggio di sole scaturito dalla riunione del 31 ottobre.

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