Guidonia / Il Tar sospende la revoca della STR, il Comune: “Ribadita la necessità dei controlli e del recupero ambientale”

In In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Non possono non essere due facce della stessa medaglia. E se dà un lato il colpo subito è stato duro, dall’altro il Comune di Guidonia rivendica quanto di positivo ci sia nel dispositivo del TAR in merito al ricorso che ha dato ragione alla STR, sospendendo la revoca dell’autorizzazione a scavare dell’azienda “ma ribadendo la necessità dei controlli e del recupero ambientale”.

Una puntualizzazione sulla quale si basa l’intera “replica” del Comune. Si legge infatti nel provvedimento della giustizia amministrativa “che nel bilanciamento dei delicati interessi, pubblici e privati, implicati, debba essere assicurata la prosecuzione dell’attività di recupero ambientale, cui la ricorrente è tenuta”.

Nessun mea culpa da parte del Comune. “Ribadiamo – si legge nella nota dell’amministrazione pentastellata – che il provvedimento in esame è stato emesso in virtù di sopralluoghi ed ispezioni che avevano evidenziato che nonostante lo svolgimento dell’attività estrattiva, non risultava il rispetto della progressività del riempimento della cava nei settori scavati, fermo restando che nelle varie proroghe concesse negli anni alla STR molteplici erano, e sono, le prescrizioni relative alla necessità di procedere con il ritombamento, attività importantissime per il recupero ambientale delle aree estrattive sfruttate”. Sopralluoghi e ispezioni che più volte sono stati definiti da imprenditori e sindacati superficiali e poco approfonditi.

Un’attività, quella portata avanti dal Comune, che l’amministrazione definisce “virtuosa: siamo determinati ad avviare tutte le attività necessarie nell’esclusivo interesse sia della collettività che del rispetto dell’ambiente, fermo restando che grazie a noi, la Regione Lazio non potrà più rinviare tutte quelle verifiche, negli anni non eseguite, e relative appunto all’effettiva tutela ambientale, oltre che al rispetto delle regole, che tutti, nessuno escluso, dovrebbero rispettare, in quanto non si può più prescindere dalla necessità di tutelare il territorio e l’ambiente”.

C’è spazio per gli intendimenti futuri. “Ad ogni buon conto, sino alla conclusione del contenzioso l’amministrazione eseguirà tutte le produzioni documentali al fine di far valutare l’effettivo stato dei luoghi, comunicando al Giudice tutti gli sviluppi della vicenda, finalizzate appunto a chiarire ogni aspetto. Ribadiamo che lo sviluppo del settore del travertino e dell’occupazione, a cui noi auspichiamo, non può in nessun modo prescindere da una corretta applicazione delle normative che regolano il settore”. L’auspicio, la strada da percorrere, non può che essere quella di un tavolo di concertazione con tutti gli enti preposti, in nome di quell’accordo di programma atteso ed evocato in più di una occasione dai sindacati. Non è più tempo di fare muro contro muro, ed è stato dimostrato proprio dal TAR che un approccio simile non porta da nessuna parte. Adesso è tempo di ragionare, e di far conciliare ambiente e lavoro, territorio ed economia.

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