Monterotondo, primi risultati della mobilitazione contro il declassamento dell’ospedale SS Gonfalone. Il sindaco Alessandri sarà ricevuto dalla Polverini

In Cronaca & Attualità da Daniele Bongi Commenti

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La grande mobilitazione organizzata dagli abitanti di Monterotondo per protestare contro il declassamento del SS Gonfalone sembra aver sortito qualche effetto. Nella serata di sabato infatti il sindaco Mauro Alessandri ha ricevuto sulla sua scrivania l’invito per un incontro con il presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Una riunione a due, fissata per giovedì prossimo, durante la quale sarà possibile parlare del piano di riordino della rete ospedaliera varato da via della Pisana, che coinvolge direttamente il nosocomio eretino.

Un appuntamento programmato al termine dell’imponente manifestazione che ha paralizzato il centro di Monterotondo dove circa 5000 cittadini – tra cui operatori sanitari, esponenti politici e componenti delle associazioni culturali, sportive e territoriali – hanno sfilato per ribadire la loro contrarietà alla sostanziale chiusura dell’ospedale SS Gonfalone.  

  “Sono stato contattato dalla segreteria della presidente, per l’appuntamento, già nella serata di sabato  – spiega il sindaco Alessandri -, non saprei dire se per effetto della manifestazione. La speranza è che il momento del confronto con la Polverini, ripetutamente cercato nei giorni scorsi, non giunga troppo tardi”. Tutte le attenzioni e le preoccupazioni degli abitanti di Monterotondo sono infatti rivolte a mercoledì – ventiquattro ore prima del colloquio con la Polverini – giorno in cui è prevista la ratifica, presso il ministero dell'Economia e delle Finanze, del piano di riordino regionale, del quale il declassamento dell’ospedale eretino SS Gonfalone è parte integrante.

Anche in questa occasione i cittadini esprimeranno il loro malcontento con un sit-in di protesta sotto il dicastero. “Nulla deve essere intentato – ha aggiunto Alessandri – e il dissenso dalle scelte regionali deve poter aver l’occasione di manifestarsi, non come è accaduto l’altro giorno in Regione”. Il primo cittadino di Monterotondo si dice comunque “fiducioso” in quanto “certo dei dati e delle ragioni del buon governo, che non suggeriscono di chiudere il SS Gonfalone ma piuttosto di potenziarlo”. Tesi che Alessandri ribadirà nell’incontro di giovedì con la Polverini. La speranza di tutti è che la riunione non arrivi troppo tardi, a giochi ormai fatti.

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