Impianto, nuovo round. Arriva il turno del circolo Legambiente Guidonia: “Sui rifiuti poche idee e anche confuse”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Continua il susseguirsi di risposte, attacchi, parate e stoccate tra le associazioni ambientaliste di Guidonia e l’amministrazione comunale, nella persona del sindaco Eligio Rubeis. Dopo il Comitato Risanamento Ambientale, arriva il turno del circolo Legambiente della città. “Nel corso del Consiglio Comunale del 20 ottobre abbiamo ascoltato – spiegano dall’associazione – per l’ennesima volta, la <<lezione magistrale>> del Sindaco Rubeis sul ciclo dei rifiuti e sulla <<Fabbrica Del Differenziato>> da oltre 200.000 tonnellate annue, che paradossalmente, riuscirà a differenziare solo una irrilevante percentuale, della colossale capacità di raccolta. Il mega-impianto rifiuti con la nuova discarica annessa, che Rubeis ha accettato di far costruire a Guidonia è ancora più imponente di quello deliberato dalla sua stessa maggioranza. Un impianto tanto sproporzionato da poter ospitare, secondo le ultime indiscrezioni, anche i rifiuti indifferenziati di Roma”. Un sospetto, quello dell'immondizia romana,  legittimo, tant’è che anche l’amministrazione comunale di Guidonia ha opposto un secco rifiuto all’ipotesi dei rifiuti romani all’Inviolata (viste le ultime dichiarazioni, tra Alemanno e Montino, non c’è da star tranquilli). Legambiente ha voluto anche far chiarezza su quanto emerso in consiglio, su alcune frasi che lasciavano intendere l’associazione favorevole all’impianto di trattamento. “Lo ripetiamo ancora una volta: come Legambiente, siamo contrari ad ogni nuova discarica, impianto di TMB o di incenerimento dei rifiuti nel Comune di Guidonia, chiediamo che venga aperto definitivamente il Parco dell’Inviolata e venga definitivamente chiusa l’attuale discarica, siamo contrari alla costruzione, nel nostro ambito territoriale ottimale di impianti di TMB dei rifiuti mostruosi rispetto all’eventuale fabbisogno di trattamento del rifiuto indifferenziato che, per legge, non deve superare il 35%”. Non servirebbe neanche dirlo, ma, visto che la Buzzi è ritornata, anche se in maniera passeggera, in consiglio comunale – con la discussione su AIA e protocolli d’intesa – il circolo dice no all’incenerimento sistematico dei rifiuti, e dice sì alla raccolta differenziata porta a porta ed alle politiche di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti. Visto che è stata più volte tirata in ballo, la risposta all’amministrazione è perentoria: “Una volta per tutte, il Sindaco la smetta di tirare in ballo Legambiente attribuendole posizioni immaginarie. I Circoli di Legambiente hanno, sullo smaltimento rifiuti, posizioni omogenee, incluso il Circolo di Livorno”. Di questo circolo aveva infatti parlato Rubeis nel suo intervento in consiglio. E sui numeri di cui tanto si è parlato, Legambiente Guidonia afferma che “dire che non ci sono i numeri su cui ragionare è a dir poco sconcertante. Una seria Amministrazione della cosa pubblica è possibile solo in base alla normativa, alle leggi dell’economia ed ai numeri. E i numeri, per l’analisi costi-benefici dei sistemi di smaltimento rifiuti, ci sono eccome. COLARI ragiona sui numeri: vuole un impianto che gli permetta di massimizzare i benefici”. Un impianto che avrà necessariamente un costo monetario sulla cittadinanza “La carenza di preparazione tecnica – chiudono gli ambientalisti – alla valutazione dei costi ambientali delle scelte è inquietante”. E ricordano come il  programma di governo della città redatto dal Sindaco ed approvato dal Consiglio Comunale preveda l’istituzione dell’Agenda 21 locale. “Se mai verrà istituita l’Agenda 21 non sarà un tavolo di confronto su temi importanti come quello dello sviluppo sostenibile perché le operazioni di devastazione del territorio saranno già state compiute”. Macabro, ma in questi casi è meglio essere diretti e crudi, che fornire false speranze. Quelle speranze sepolte sotto le carte della Regione, e sotto scelte scellerate di anni e anni. Oggi viene presentato il conto, ai cittadini e all’amministrazione, che paga colpe non completamente sue, o meglio, colpe che vanno divise in parti uguali per tutte le amministrazioni passate, e per gli enti sovra comunali, che non hanno mancato mai di schiaffeggiare la città e i suoi abitanti. Sarà divertente in futuro sentire ancora parlare del “bene della città”.

 

Condividi