Campolimpido, tour in via Colle Nocello dentro il quartiere che non c’è

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Seconda stella destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al mattino. Così si arriva all’Isola che non c’è, luogo delle splendide avventure di Peter Pan. Ecco, quella era una favola. Il posto che non c’è – per gli altri – che vogliamo raccontare si trova a Campolimpido – siamo nel comune di Tivoli – ed è il quartiere di via Colle Nocello. Perché diciamo non c’è? Perché di fatto non esiste. Né per il comune di Tivoli, né per il consorzio che lo ha costruito e lo gestisce. Chi ne fa le spese? Non coccodrilli né pirati. Cittadini, persone che in quel luogo hanno investito tempo, soldi e speranze. E che ora si chiedono come possano continuare a vivere lì. Cominciamo dall’amianto. Si, perché in un prato adiacente ad uno dei complessi di palazzi che compongono la zona, si trova una bella casetta diroccata con il tetto di amianto. Non propriamente un toccasana. Succede che la segnalazione dei cittadini arrivi più volte al comune di Tivoli, ma non succeda niente. Accade poi che i cittadini, stanchi di questa situazione, si rivolgano al ministero dell’Ambiente, e che il ministero allerti il comune. Il comune chiama il proprietario dell’immobile: nessuna bonifica, ovviamente. Ma una bella copertura con un telo di plastica: che oggi, dopo tre mesi, è ovviamente rovinato. L’impressione delle persone che abbiamo ascoltato è una sola, “un rimpallo di responsabilità tra il comune e il consorzio”. La certezza è che tutto migliorerà quando saranno terminati i lavori che ancora proseguono nella zona. Ma la domanda è quando finiranno? E ancora, è possibile aspettare una scadenza che non ha data per essere finalmente rispettati? Se lo chiedono i residenti di via Colle Nocello, tutti i giorni. Non possono neanche contare sulle comunicazioni via posta, perché i numeri civici sono tutti uguali, e quindi diventa un miracolo anche ricevere una cartolina. Vogliamo parlare anche della linea telefonica? Niente telefono fisso, e niente internet, perché la linea non c’è. E queste sarebbero anche cose “da niente”, se non avessimo parlato con persone che vivono lì da 3 anni. Tre anni. Tre anni in un quartiere dove i lampioni ci sono ma non funzionano, dove la sera per rientrare a casa servono gli abbaglianti, dove la notte si ha paura. Perché i furti, col buio, sono all’ordine del giorno. Ci raccontano che i ladri qualche volta si nascondono nell’erba alta che vedete in foto. Erba che nasconde anche le periodiche discariche abusive: per gli incivili non sono deterrente le telecamere – a quanto pare – installate in zona. Un ammasso di rifiuti è stato recentemente tolto: la gente, esasperata, si chiede quando arriverà il prossimo. Zero anche il numero degli autobus che passano in zona. “Però noi le tasse le paghiamo. Quando hanno intenzione di riconoscerci e di capire che anche il nostro è un quartiere di Tivoli?”. Una situazione di degrado che tuttavia non si ferma solo in via Colle Nocello. Dentro Campolimpido cumuli di immondizia per strada, asfalto da dimenticare, traffico e strade troppo strette. La mattina, con gli studenti che entrano a scuola, giurano i residenti, “è un vero delirio”. Dunque, questo è il quartiere che non c’è. Per il comune di Tivoli. Il problema è che ci sono persone che lì ci vivono. E che hanno bisogno di garanzie. L’assurdo è che via Colle Nocello sarebbe anche una zona ben curata, che potrebbe diventare una ottima presentazione per Tivoli. Ma visto così come è oggi, neanche Capitan Uncino ci farebbe vivere i suoi pirati. 

 

    

 

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