Una medaglia per Antonella Savi. L’idea dell’Asaps e i dati sugli episodi di pirateria stradale

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Quando si muore, spesso non accade invano, e una vita passata al servizio degli altri può essere riconosciuta. In questo modo si può continuare a testimoniare le scelte fatte, spesso controcorrente rispetto alla società in cui viviamo. Parliamo ancora di Antonella Savi. La notizia è di oggi. L'Asaps, l'Associazione sostenitori della Polizia Stradale chiederà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il conferimento di una medaglia d'oro al valor civile per l'infermiera di Tivoli che nella notte del 7 settembre è stata falciata e uccisa da un pirata della strada dopo essere scesa dalla sua macchina per soccorrere i feriti di un altro incidente stradale. La lettera a Napolitano è firmata dal presidente dell’associazione Giordano Biserni. Dopo la buona notizia dell’arresto, ecco quindi una novità, quella della medaglia, che offre il giusto riconoscimento ad una vita volata via in modo assurdo. Una proposta, quella dell’associazione, condivisa anche da Luca Malcotti, assessore regionale alle Infrastrutture e ai lavori pubblici. "Con tanti modelli negativi spettacolarizzati – afferma l’assessore – il riconoscimento di eroi civili come Antonella Savi rappresenta di certo un esempio sano per i nostri giovani. Proprio in questa direzione – conclude Malcotti – sta andando lo sforzo della Regione Lazio che, agli strumenti già messi in campo per la sicurezza stradale, punta anche a una grande operazione culturale e sociale che responsabilizzi tutti i cittadini e le nuove generazioni in primis". Nuove generazioni spesso messe sotto accusa, non sempre a ragione: è urgente comunque un ripensamento culturale, di abitudini, di mentalità, che deve – a nostro avviso – partire non solo dalle istituzioni, ma soprattutto dal basso, in primo luogo dalle scuole.

Qualche numero sugli episodi di pirateria. La fonte è quella dell'Osservatorio il Centauro-Asaps. A settembre sono stati rilevati 17 casi, che hanno portato 4 morti e 18 feriti. Non sempre, a quanto pare, il pirata resta impunito: 15 i casi in cui i rei sono stati individuati, e 5 ora sono in carcere. Dato importante, ed emblematico: per 4 persone è stata rilevata l’ebbrezza alcolica. Ubriachi al volante. Diamo anche i numeri dall’inizio dell’anno: 372 fatti di pirateria stradale, 61 i morti, 483 feriti. Tra i morti, 3 bambini. Circa 2/3 i pirati fermati. Da una parte confortante, dall’ altra no. Basta solo pensare a chi viaggia con tranquillità nella sua auto, a chi attraversa una strada, a chi porta a spasso il suo bambino, a chi attraversa sulle strisce. A chi si ferma per dare assistenza ad un ferito, come Antonella. Un lampo, uno schianto. E la vita finisce. E chi ti uccide neanche si ferma. Davanti a questo, non può esserci conforto. Solo rabbia, e un profondo senso di ingiustizia. Speriamo che la medaglia ad Antonella lenisca – un poco – il dolore dei familiari.

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