Tivoli. Tantissime persone in strada per dire no alla discarica di Corcolle. Un corteo di mille colori da Villa Adriana a Villa d’Este

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Più di mille persone. Slogan, striscioni, Gallotti e i sindaci dei comuni vicino Tivoli, delegazioni da Riano, studenti e associazioni, comitati e gente che è accorsa anche da altre città. Era alta la posta in palio: si scendeva in piazza per salvare la Storia. E migliaia di persone dall’infido pericolo di avere tonnellate e tonnellate di rifiuti a pochi chilometri da casa. Questa è stata la manifestazione di sabato 18 febbraio contro la discarica di Corcolle, rimandata due volte per la neve e mai rinvio è stato più benedetto, visto che un sole quasi primaverile ha accompagnato i manifestanti nei circa 4 chilometri della marcia da Villa Adriana a Tivoli.

La partenza. La piazza davanti l’entrata della Villa dell’imperatore era piena di gente. Tra manifestanti e un ingente servizio d’ordine, il colpo d’occhio era quello delle grandi occasioni. Si vedeva nelle persone la volontà di esserci e di poter cambiare una decisione che tutti definiscono scellerata. Tutti tranne quelli che questa decisione l’hanno presa. Famiglie, tanti ragazzi, bandiere di numerosi colori – il rischio concreto in questi casi è che qualcuno faccia propria una battaglia che appartiene a tutti – e i sindaci, di Tivoli e dei comuni limitrofi, come Castel Madama, San Gregorio da Sassola e altri. Tra le migliaia di persone presenti, alcune delle persone che hanno messo la loro faccia, importante e famosa, in questa storia. Sono Franca Valeri, Urbano Barberini e Carlo Ripa di Meana. C’erano tutti e tre alla manifestazione, e tutti e tre hanno detto con veemenza quello che pensano di tutto questo. Toccante l’intervento della Valeri, debole a causa dell’influenza ma fermamente decisa ad esserci. Ha parlato di “una manifestazione di persone perbene”: e non potevamo trovare francamente una definizione migliore. La Valeri è il perfetto esempio di come, nonostante una vita piena e densa di avvenimenti, si possa ancora avere la forza di schierarsi in battaglie che potrebbero tranquillamente essere portate avanti da altri. Vederla al braccio di Barberini camminare con lentezza e salutare i presenti con lucidità e passione riempie il cuore di speranza: la luce negli occhi è quella di sempre, uguale l’arguzia. Interessante anche l’intervento di Urbano Barberini, che, nel sottolineare anche lui il suo no, netto e deciso, alla sola idea della discarica a Corcolle/Villa Adriana,  ha letto uno stralcio della lettera dell’archeologo Andrea Carandini. Alcune righe ci hanno particolarmente colpito. “La monarchia di Adriano è quella che è mancata all'Italia nell'età moderna, fonte dei nostri municipalismi, particolarismi, clanismi, del nostro scarso senso dello stato. Altri paesi più fortunati  hanno avuto invece grandi Adriani, che hanno impersonato i loro interessi generali. L'interesse attuale della Nazione Italia, oggi rappresentata dal nostro amatissimo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,  chiede agli amministratori: fermate scempio che si prepara, siete ancora in tempo. Sbagliare non è errare, se si ha l'intelligenza e l'umiltà di riconsiderare le scelte prospettate”. In particolare l’ultima frase dovrebbe essere tenuta a mente da tutti quelli che fanno scelte per la collettività. Umiltà. Riconsiderare le scelte prospettate. Fattori che sembrano essere lontani da chi amministra la cosa pubblica: eppure sono semplici e di facile attuazione. In certi casi, lo sappiamo, sono altri i fattori che vengono tenuti in considerazione. Dopo gli interventi della Valeri e di Barberini, il corteo è partito verso Tivoli. Sulla strada, un cartello emblematico: Villa Adriana – Futura Discarica. Indicazione stradale che nessuno vorrebbe mai seguire per arrivare al sito.

L’arrivo. Sono molte le personalità che si sono schierate contro la decisione della discarica a Corcolle, a pochi chilometri da un sito Unesco. E se il sindaco di Tivoli Sandro Gallotti scrive a Mario Monti e al Ministro dell’Ambiente affinchè si attivino per bloccare la localizzazione decisa da Regione e prefetto, arriva un nuovo nome che si schiera per il no. Il nome è quello di Sonia Alfano, parlamentare europeo. “Aprire una discarica a due passi da Villa Adriana, dove si respirano bellezza storia e cultura, è follia pura. Da ormai due anni e mezzo –mi occupo di ambiente e salute al Parlamento Europeo, e posso garantire che le alternative esistono, funzionano e sono più economiche rispetto alla nostra attuale gestione dei rifiuti. Se non le si vuole adottare è solo perché a certi gruppi di potere, e tra questi quelli criminali non conviene. Per questo motivo apprezzo profondamente le motivazioni e l’iniziativa dei comitati anti-discarica di Tivoli e mi schiero al loro fianco in questa battaglia di civiltà”. Battaglia di civiltà in una zona che di fatto è una culla della civiltà. Perché nessuno ha mai pensato di buttare l’immondizia dentro il Colosseo? O sotto la Tour Eiffel? O in mezzo alle pietre di Stonehenge? O ai piedi della Statua della Libertà? Domande che hanno una sola risposta, ed è quella dell’interesse economico: semplicemente, da queste parti, l’immondizia fa gola perché genera introiti, e non genera gli interessi di una gestione sostenibile che sarebbe in certi casi vantaggiosa. Qui i rifiuti sono soldi per pochi, e veleno per molti. Era scritto in uno striscione della manifestazione: racchiude perfettamente il concetto. A Villa d’Este abbiamo il privilegio di incontrare Carlo Ripa di Meana con gli altri rappresentanti di Italia Nostra. Con loro riusciamo a parlare di immondizia, e di interessi economici legati alle discariche. Ripa di Meana è un fiume in piena, e con un fervore dirompente fa il punto della situazione, assicurandoci che lui e l’associazione non si fermeranno. Troppo alta è la posta in palio.

Arriva il corteo. Tanti striscioni e tanti colori ravvivano la piazza davanti Villa d’Este. Qui si chiude la manifestazione, con gli interventi dei sindaci – Gallotti ha sottolineato la necessità di andare “oltre le bandiere: questa è una lotta di tutti, insieme ed uniti” – e con quelli di Ripa di Meana e di Gianni Innocenti. Per lui una menzione d’obbligo: Innocenti è la prova che la competenza, la passione, il senso civico e l’amore per una città possono andare di pari passo. E trascinare tutto il resto. E’ lui a dare l’appuntamento per le prossime manifestazioni, forse già il 3 marzo a Corcolle, nel sito che dovrebbe essere preda dell’immondizia. Se si riuscirà a mantenere alto il livello di attenzione su questa storia, forse, stavolta, non finirà come spesso finisce. Qualcuno deve rendere conto a tutte le persone che erano in piazza sabato mattina.

Condividi