Quarto Potere – Orson Welles – 1941

In Cronaca & Attualità, Spettacolo da Sara Di Dio Commenti

Condividi

 Capolavoro del cinema americano. Dopo la sua uscita nel 1941 tutti i cineasti “un po’ intelligenti” ne hanno subito il fascino e l’influenza e, ancora oggi, Quarto potere è in cima alla lista dei migliori film mai realizzati. Il protagonista assoluto è Charles Foster Kane, il suo speciale temperamento, il suo fiuto e la capacità di trasformare in oro quello che tocca, la determinazione che rivela con il tempo un’indole prevaricatrice e che finisce per convertire quell’oro in solitudine. 

 Il film è innovativo da qualsiasi punto lo si guardi: il piano spaziale e quello temporale si sovrappongono e si compenetrano nel tentativo di un giornalista di ricostruire la vita di un uomo straordinario che dopo la morte ha lasciato dietro di sé un impero in rovina e un mistero da svelare.

Ognuno dei personaggi intervistati ha la sua personale visione di Kane e diventa impossibile ricostruire la vera natura di un uomo che è stato tutto e il contrario di tutto agli occhi delle persone che in vita gli erano più vicine. La stampa, l’informazione, l’amore sviscerato per il suo giornale, e la scelta, spesso, di non essere imparziale e di sfruttare in modo egoista il suo talento e, ancora di più, la capacità dei mass media di influenzare l’opinione pubblica. E nel film, in modo molto originale per l’epoca, si viene a conoscenza delle sorprendenti gesta di Kane proprio attraverso una voce fuori campo che legge, mentre scorrono, le pagine del suo giornale.

Welles fa un uso tutto nuovo della profondità di campo, del piano sequenza e della macchina da presa in generale, che viene spinta verso angolazioni inusuali che schiacciano i personaggi, soprattutto quello del gigante Kane, sotto il peso del suo stesso “potere”.

All’epoca vinse solo un Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Voto 10.

Condividi