Guidonia, sit in di protesta sotto la targa “incriminata”. Parla un rappresentante della comunità africana a Guidonia: “Non era necessario rimetterla, visto che non c’era più”

In Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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Diventa sempre più forte l’ondata di proteste intorno alla targa affissa nella nuova piazza Matteotti a Guidonia, che ricorda l’assedio – termine utilizzato dal Duce – finanziario e le relative sanzioni che la Società delle Nazioni decise per l’Italia dopo l’invasione dell’Etiopia. Dunque una targa che riporta alla luce un fatto decisamente non memorabile per l’Italia fascista, colpevole di una aggressione ad uno Stato sovrano come l’Etiopia. Invasione che ha avuto ripercussione rispetto ai rapporti internazionali tra i popoli dell’Eritrea e quello etiope. Detto questo, nella mattina di venerdì 10 giugno si è svolto un sit in di protesta sotto il palazzo comunale di Guidonia. Presenti rappresentanti dell’Italia dei Valori, della Federazione della Sinistra e di Sel, oltre che componenti di alcune associazioni del territorio. Non molti, in verità. Ma c’erano anche rappresentanti della nutrita comunità italo/africana – etiope ed eritrea – presente a Guidonia. Raccontandoci della loro intenzione di preparare una manifestazione ancora contro la targa – e contro ciò che rappresenta – l’occasione è stata buona anche per descrivere il loro stato d’animo. La loro presenza in piazza stava a testimoniare la volontà “di smuovere le coscienze. Non siamo certo contrari alla piazza, che è anche molto bella: il fatto è che quella targa non c’era più da anni, e non era necessario rimetterla”. Quello che la donna con cui abbiamo parlato tiene a sottolineare è che sarebbe servita una informazione corretta e trasparente, sarebbe servito conoscere i fatti in questione, in quanto “è la storia a parlare di uno Stato aggressore, l’Italia, e uno aggredito, l’Etiopia, tra l’altro Stato sovrano. Una storia che gronda sangue, e che ha continuato a farlo per anni”. Troppa leggerezza nel riproporre la targa? Quello che la donna ci fa notare è che non è casuale la presenza di cittadini di Guidonia con origini africane, con tutta probabilità è anche dovuta a tale avvenimento storico. “Il nostro obiettivo, ad oggi, è quello di scendere in piazza uniti, etiopi ed eritrei”. Vedremo quello che succederà. Altra notizia di oggi è la possibile creazione di un comitato che promuova la rimozione della targa. E’ ormai certo che per l’onda di indignazione che quelle frasi sulla targa – insieme a tutti i significati spiegati – hanno provocato – sono molte le proteste di comuni cittadini – c’è il concreto rischio di diventare tsunami.

 

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