Benetti, mozione per Sakineh. Ne aspettiamo una – di chiunque – contro le scritte del Ventennio a Palazzo Matteotti

In Cronaca & Attualità da Yari Riccardi Commenti

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Le autorità iraniane hanno deciso di sospendere la condanna di lapidazione nei confronti di Sakineh Mohammadi Ashtiani, ma sono in molti a sperare in un definitivo annullamento della condanna stessa. Anche a Guidonia sembra muoversi qualcosa. Una proposta arriva dal consigliere comunale Mirko Benetti (Popolo della Libertà) che propone al sindaco Eligio Rubeis – in una mozione -la possibilità di “esporre sulla facciata del palazzo comunale la foto di Sakineh allo scopo di utilizzare la sede dell’amministrazione pubblica come simbolo della tolleranza e della perenne ricerca di legalità in difesa dei diritti civili di tutti gli essere umani sul nostro territorio e nel mondo”. “E’ ormai di pubblico dominio il caso della donna iraniana Sakineh – spiega Benetti -. Il Comune di Guidonia Montecelio, terzo del Lazio come grandezza e popolazione, può esporsi come apripista considerano la vastità della popolazione e il numero di cittadini residenti. Si tratta di una vicenda simbolo del degrado umano e della violenza dell’uomo in alcune parti del mondo ed è importante coinvolgere le istituzioni locali. Penso sia arrivato il momento di intraprendere l’inizio di un percorso in difesa dei diritti umani di tutti gli uomini che quotidianamente subiscono soprusi di ogni sorta anche in paesi civilizzati come l’Italia. Questo deve essere lo spunto per la riforma della giustizia nel mondo che deve garantire a tutti i cittadini un processo equo e veloce e soprattutto la condanna dei regimi dittatoriali che impediscono alla democrazia di avanzare”. Un buon proposito, al quale vorremmo ben presto affiancato quello sulla revoca dei propositi dell’amministrazione comunale di ripristinare le scritte del Ventennio su Palazzo Matteotti asportate dopo la caduta del regime fascista. Un regime, usiamo le parole di Benetti, di quelli dittatoriali che impediscono alla democrazia di avanzare. E allora non è davvero il caso di riproporre certe cose per non dimenticare le origini. Sono già ben evidenti così. La storia la conosciamo tutti.

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