I Pionieri / “Un bagno solo”, la nuova storia di Simone Saccucci

In I Pionieri, Rubriche, Terza pagina da Simone Saccucci Commenti

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Il vento non era forte quel giorno.

Avevamo le montagne davanti. Il Pellecchia, il Gennaro.

E così scendemmo tranquilli.

C’arrivò addosso un odore forte. Sapevamo di questa storia dello zolfo e sicuro era lui.

Sapevamo pure della malaria.

In paese il prete ci disse:

“ma dove andate. Quella valle è una valle di lacrime, figlioli”.

Ma anche quel monte. E anche quel paese arroccato su quel monte, il nostro paese, erano di lacrime. Di lacrime e fame.

La polenta nelle scifette la facevamo diventare pure dolce.

Ci mettevamo la sapa.

Mi fermai per un attimo proprio in cima all’ultima discesa prima della fine del monte e vidi quella valle dove avremo abitato.

“Abbiamo un bagno solo, facciamo i turni. Te la devi solo tene’ un po’ deppiùne. Oppure la fai in mezzo alle frasche”. C’aveva scritto zio, che già stava qui e lavorava.

Noi avremmo lavorato con lui. E da lui andammo pure a vivere.

Eravamo 12.

La casa era di pietra e dava sul campo del padrone.

Zio stava salariato ma voleva mezzadria. Voleva crescere. Diventare indipendente.

Io non so che volevo ma mi piaceva cantare. E suonare la fisarmonica.

Così, quando dopo aver lavorato andavamo in quel terreno che comprammo per farci una casetta nostra.

Quando dopo aver lavorato, andavamo in quel terreno e col piccone spaccavamo quelle pietre dure e dopo ore, stanchi e distrutti in questa valle di lacrime, ci sdraiavamo a guardare il cielo. Quando stanchi e distrutti col cielo negli occhi speravamo che cristo in croce capisse che non è che non volevamo pregare. Era che pure il cuore era stracco.

Quando sdraiati pensavamo al futuro che con le mani nostre stavamo mettendo su.

Ecco, in quel momento, io mi facevo forza. Prendevo la fisarmonica e cantavo.

E in un attimo non sentivo più la fatica. E con me tutti gli altri.

Eravamo pionieri che dormivano fra case di pietra e capanne.

Ed un bagno solo per tutti.

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