Guidonia / “Era solo un ragazzo”: Simone Saccucci racconta le storie della Liberazione

In I Pionieri, Rubriche, Terza pagina da Simone Saccucci Commenti

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Marta urlò all’improvviso.

Riziero corse a vedere.

Marta s’era trasformata in pietra. Come quelle che continuavano a togliere da quando erano arrivati lì, per farsi quella casa.

Marta era una pietra e davanti a lei c’era un uomo con fucile e divisa tedesca. Sembrava più impaurito di lei e non smetteva di guardare fuori dalla finestra.

Riziero cercò la calma nelle tasche e per fortuna là trovò.

“Chi sei?” – chiese.

“Io… essere… soldato tedesco… scappare, io. Scappare”.

Riziero chiese uno spiel, un fiammifero, in tedesco. Lo sapeva il tedesco.

Era ritornato da poco da quella terra lì. C’era stato disperso durante la guerra. Era ritornato lì proprio in tempo per vedere la liberazione.

Il soldato tedesco gli diede uno spiel e Riziero s’accese la sigaretta e pensò.

“Scappi dai partigiani, vero?”.

“Si”.

“È finito il tempo vostro pure qua a Guidonia. Smontano pure la portaerei”.

“In der tat”, fece il soldato, per dire “infatti”.

Riziero guarda Marta e le accarezza il pancione. Fra poco nascerà un piccoletto.

“Mettiamolo dentro il cassone per la farina”. Dice Marta, riguardandolo.

“Lo nascondiamo?”.

“Si. Sennò l’ammazzano”.

Si sentivano voci in giro. Tanta rabbia. Tanto odio. Su alla Rocca avevano saputo che una donna aveva ucciso un soldato tedesco con un cucchiaio. L’odio s’era riversato per le strade dalla Rocca fino alla Tiburtina e oltre. Ora quell’odio scappava azzannato da altro odio.

Marta e Riziero nascosero Heinz, così si chiamava quel soldato tedesco che scappava per esser libero dalla liberazione qui a Guidonia.

Tempo dopo nacque il piccoletto dentro la pancia di Marta.

Lo chiamarono Enzo.

Quando a Riziero chiedevi perché non consegnarono quel soldato, lui rispondeva semplicemente:

“era solo un ragazzo”.

E questa è una storia del posto in cui son nato

Se pensi che non abbia storie

Caro mio ti sei sbagliato.

Simone Saccucci è pedagogista, assistente sociale e raccontatore di storie.

Si occupa di progetti educativi e sociali, usando la narrazione delle storie, e lavora alla direzione di un’antica dimora storica nel territorio tiburtino.

Ha collaborato con Rai 2, Radio 24 Il Sole 24 Ore e con realtà museali italiane ed inglesi. La BBC Uk e Rai Radio Tre Teatro hanno realizzato una monografiasul suo lavoro.

Attualmente Simone conduce laboratori per genitori/figli e progetti legati al racconto orale e cantato.

Da 18 anni raccoglie poi anche storie di vita legate al posto in cui vive: Guidonia Montecelio.

In questa rubrica ce le racconterà usando di volta in volta una fotografia.

Per ogni informazioni in più puoi andare su:

www.simonesaccucci.it

O sulla pagina facebook: https://www.facebook.com/macelleriafratellisaccucci/?ref=settings

Da oggi inizia la sua collaborazione con Roma Est Magazine: sarà lui a raccontare le storie dei Pionieri

 

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