Guidonia / Aule “bollenti” ma non solo: i genitori raccontano lo “stato di salute” dell’asilo nido comunale

In Primo Piano da Redazione Commenti

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“Già la scorsa estate è stata a rischio sopravvivenza. Oggi viviamo la stessa storia”. Sono arrabbiati – ed è dir poco – i genitori dei piccoli frequentanti dell’asilo nido comunale di Guidonia “Il Giardino di Elisa”. Una rabbia che deriva dal perdurare di alcune mancanze dell’amministrazione comunale che rendono difficile la quotidianità all’interno della struttura.

Uno dei problemi è quello dello scorretto funzionamento dell’impianto UTA, quello dunque relativo all’unità trattamento dell’aria. Aule calde, bollenti, con temperature che mettono a repentaglio la salute dei bimbi (e spesso dei genitori). “Speravamo che le cose cambiassero – racconta Veruska Sirimarco, presidente dell’assemblea dei genitori – invece siamo qui a parlare ancora oggi di un problema dello scorso anno”.

Le roventi temperature interne non sono l’unico problema segnalato dai genitori e dalla cooperativa Raggio di Sole che gestisce l’asilo, problemi dei quali l’amministrazione comunale è da tempo a conoscenza.

“Quello che risulta evidente è che la struttura è incompleta”, lamentano i genitori. E non soltanto all’interno. “C’è una cucina, comprata dalla cooperativa, che è ancora imballata perché il Comune non ha specificato che non doveva essere a gas, come da bando. I lavandini dei bagni sono ad altezza uomo, senza pensare al problema del parcheggio interno, esistente ma mai utilizzato né dai genitori né dalle operatrici. Sfidiamo tutti a venire a parcheggiare in zona alle 16 di ogni giorno”. Un problema aggravato, e condiviso, dalla presenza del confinante e frequentato Parco dei Frutti. Macchine che arrivano a prendere i bambini, macchine che parcheggiano – o provano a farlo – per entrare nel parco: un incubo per tutti, aggravato dall’assenza di strisce pedonali e da dossi, rimossi ormai un anno fa e mai ripristinati.

Un quadro delicato, all’interno del quale rientra anche la vicenda relativa al ritardo nel pagamento di una retta da parte di una mamma che ha portato al ritiro del bimbo, dopo le tante telefonate del Comune che sottolineava come il regolamento prevedesse l’interruzione della frequenza in caso di mancato pagamento. Un quadro che risulta ancora più complesso vista la prossima scadenza della gestione della struttura da parte della Cooperativa. Si chiude il 30 luglio: si attende il nuovo bando per la gestione del prossimo anno scolastico. Mancano due mesi, e giova ricordare che già lo scorso anno si arrivò a settembre con l’acqua alla gola da parte di tutti. Comune, cooperativa e genitori. L’auspicio è che sia servito da lezione.

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