Guidonia. Bertucci è il più votato, Di Silvio al secondo posto nel PD la sorpresa. Bene Cacciamani con più di 1000 preferenze. Nel M5S spicca Serenella Di Vittorio

In Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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E’ il secondo partito a Guidonia, ma ha il consigliere più votato. Parliamo di Forza Italia e parliamo di Marco Bertucci: 1714 preferenze che lo pongono ancora una volta nel ruolo di consigliere anziano. Un risultato importante che è accompagnato da quello di Annamaria Vallati, all’esordio in una competizione elettorale, che arriva – in ticket con Bertucci – a 1657 voti. 1202 le preferenze ricevute da Veronica Cipriani, che, all’interno del partito, arriva prima di due “mostri sacri” come Marianna De Maio e Michele Venturiello. Delusioni per Alberto Morelli e Mario Valeri, che escono ridimensionati, almeno a libello di preferenze.

Nel NCD ennesima affermazione per Augusto Cacciamani, che sbanca nel suo feudo di La Botte e arriva a 1013 preferenze. Staccato Antonio Tortora, ancora più indietro Simona Casavecchia, è il capogruppo Michele Bianco, con 299 preferenze, a ricoprire il ruolo di deluso all’interno del partito, che comunque chiude con un abbondante 5% all’esordio nella competizione elettorale a Guidonia.

Sorprese anche all’interno del PD. La candidata più votata è Patrizia Carusi, con 947 voti. Al secondo posto spicca Emanuele Di Silvio, con 912 voti, che supera in preferenze candidati come Simone Guglielmo, Rita Salomone, Alessandro De Angelis e Angelo Ciccotti. Il PD si conferma il primo partito a Guidonia, anche se molto al di sotto delle percentuali nazionali. Tra gli altri delle liste delude Leonetti: 201 voti per l’ex assessore alle finanze, che probabilmente si aspettava ben altro.

Il M5S chiude intorno al 16%: è Serenella Di Vittorio la candidata più votata con 313 preferenze. Alle sue spalle Giuliano Santoboni, Laura Baldassarre e Monia Felici. Con ogni probabilità saranno loro a rappresentare il movimento in consiglio comunale.

Il ballottaggio darà un quadro più chiaro della composizione del prossimo consiglio comunale. Sette punti percentuali di vantaggio sono una distanza importante ma non decisiva per dare pronostici su chi sarà sindaco. Ora è il momento delle “dichiarazioni di intenti”: e se i voti dei Verdi – o,61% – non saranno certo la chiave di volta, più interessante sarà capire che fine faranno quelli di Aldo Cerroni, che chiude al 3,56%. Salvo clamorose, inaspettate e inattese sorprese, visto anche il tenore della campagna elettorale, il M5S non darà indicazioni di voto: e questo fa parte del gioco e del ruolo che il movimento ricopre e intende continuare a ricoprire.

Sarà un secondo tempo ancora più strategico e sul filo del rasoio. E’ chiaro che tutti i pronostici della vigilia sono stati disattesi: pochi immaginavano un PD al di sotto del 40 %. Forse non se lo aspettavano neanche i candidati del PD, visto che le voci e le chiacchiere da bar davano De Vincenzi “sopra almeno di 8 punti” al sindaco uscente Rubeis. Sorprese o meno, ci attendono due settimane caldissime.

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