Regione Lazio / Terzo Consiglio svolto, maggioranze variabili: primo scoglio sarà il Bilancio

In In Evidenza, News & Informazione da Alessandra Paparelli Commenti

Condividi

Svolto anche il terzo consiglio Regionale del Lazio, mercoledì 18 aprile 2018, seduta che si è aperta in ricordo dell’ex Consigliere Regionale Stefano Zappalà, tra i fondatori di Forza Italia, morto durante la notte all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove era stato ricoverato d’urgenza dopo una crisi respiratoria.

La mozione di sfiducia presentata dal gruppo Fdl non firmata da nessun altro non entra neanche in Aula, si prevede una navigazione a vista, tema su tema; primo scoglio sarà subito la Legge di Bilancio. Sempre vivace l’interesse per la corsa alla segreteria del Partito Democratico, ma di quest’ultimo argomento parleremo più avanti: è stato un dibattito molto variegato e “vario” che costituisce – come ha detto lo stesso Presidente della Regione Nicola Zingaretti – “un fatto positivo, confermando pluralismo, trasversalità e ricchezza che aiuteranno senz’altro il confronto e faciliteranno il ruolo e la funzione del Consiglio nei mesi prossimi”.

Seconda parte del Consiglio, dunque, dedicato alle repliche dei Consiglieri e a quanto espresso con le linee programmatiche del presidente Zingaretti esposte nel precedente consiglio, quello dell’11 aprile scorso. La replica di Zingaretti è giunta alla fine del lungo dibattito, dopo una serie d’interventi durante i quali il Governatore del Lazio ha avuto una importante e forse sostanziale “apertura di credito” dall’Aula, rispetto ai 10 punti prioritari annunciati, le linee guida; queste le parole e la precisazione di Zingaretti ieri in Aula “Non si tratta di un programma ma un’agenda di lavoro”. Questa idea di punti programmatici condivisi con i gruppi politici offre “un metodo innovativo”, lungimirante e pone le basi per alcuni “ragionamenti e riflessioni” alla luce di una maggioranza mancante, presa senz’altro in considerazione dai rispettivi gruppi regionali (pur con differenze e gli inevitabili distinguo) e relative riflessioni, a completamento nella seconda parte degli interventi in Aula della sessione passata, effettuata dagli altri candidati Presidenti Roberta Lombardi, Stefano Parisi e Sergio Pirozzi.
La seduta si era aperta ieri con gli interventi degli iscritti a parlare: il primo che segnaliamo è l’intervento di Giuseppe Simeone, Forza Italia, il quale esordisce “Sarà un percorso difficile, noi siamo disponibili al dialogo su temi concerti, ma solo nel segno di una netta discontinuità e di una maggiore attenzione alle istanze dei cittadini“. 

Apertura sì, riflessione ma anche “un senso della responsabilità sui grandi obiettivi”,  riferisce in Aula il Consigliere Massimiliano Maselli (unico rappresentante di Noi con l’Italia), disponibile a mettere da parte “ideologismi e massimalismi” per il bene comune.
La Lega, esordio assoluto alla Pisana, rappresentata dal capogruppo Angelo Orlando Tripodi, ha subito posto l’accento sui “problemi della sanità e sul diritto alla casa, sulla cittadinanza”, chiedendo risposte veloci “rapide e concrete”.

Fratelli d’Italia, con il capogruppo Fabrizio Ghera e unitamente ai Consiglieri Righini e Colosimo ha ricordato e rivendicato la possibilità di porre all’attenzione dell’Aula e dei consiglieri tutti la mozione di sfiducia per tornare al voto “Non saremo, non faremo da stampella a nessuno, ma lavoreremo su provvedimenti che giudicheremo positivi per i cittadini”, lavorando tema per tema dunque.
Daniele Ognibene (Liberi e Uguali) ha rivendicato un “programma politico programmatico” (ascolto, partecipazione popolare), ponendo l’accento su “i meriti dell’alleanza larga nel centrosinistra” che ha consentito “un’inversione di tendenza nel Lazio rispetto ai dati politici nazionali”,  mentre Alessandro Capriccioli (+ Europa Radicali) si associa alla proposta di Zingaretti di lanciare gli “stati generali della sanità”, proponendo anzi auspicando la “modernizzazione del ciclo dei rifiuti”  e inoltre  “maggiori investimenti sul lavoro, sui centri per l’impiego e sulla formazione”. Da buon radicale, si dice “abbastanza certo e convinto che le iniziative trasversali abbiano sempre successo, soprattutto quelle che iniziano con un percorso difficoltoso” e si è detto “sicuro di cogliere qualcosa di buono da questa Legislatura”.
Per Paolo Ciani (Centro Solidale) “La Democrazia è in crisi, come concetto, proviamo a trovare altre forme di governabilità” e ancora “La parola d’ordine sarà “combattere le diseguaglianze, tenendo bene a mente la nostra Costituzione e in particolare l’articolo 3 e in ultimo “dare voce agli ultimi, dare voce a chi è più indietro”. E una citazione di Don Milani “Il problema degli altri è il problema mio”.
Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) salutando le elette e gli eletti riferisce che per la prima volta sono presenti in Aula “tre minoranze”, dove non bisogna porsi nella condizione di rivendicare; si è augurata “un bagno di realtà”, con una profonda riflessione necessaria a “uscire dall’autoreferenzialità della politica”, prendendosi quindi cura delle persone, delle necessità e bisogni delle persone e dei destini individuali e collettivi, partendo proprio dalle dieci sfide lanciate dal Presidente Zingaretti”

Il Partito democratico, con il capogruppo Mauro Buschini, “in un’ottica di un grande lavoro prioritario”, ha posto l’accento sia sui “singoli provvedimenti su cui convergere, sia sul concetto stesso di “sfida politica” lanciato da Zingaretti. “Si tratta di una importante opportunità di buon lavoro da cogliere per questo nuovo Consiglio regionale, in cui vediamo anche ampi margini di autonomia per incidere ciascuno con il proprio contributo, con le proprie idee ed energie”, ricordando favorevolmente ai presenti “i provvedimenti che nella passata legislatura avevano già ottenuto consensi trasversali”.

Nella sua replica finale, al termine del dibattito in Consiglio Regionale presieduto da Daniele Leodori, Zingaretti ha dichiarato in Aula “Un fatto politico si è determinato in questa settimana con la mozione di sfiducia protocollata e presentata all’ufficio di presidenza da parte di un gruppo (FdI) che è stata respinta perché non ha raccolto le firme necessarie. Colgo in questa scelta l’affermarsi in questa Aula della volontà maggioritaria di provare ad andare avanti”. E ancora “Questo ci carica tutti di una grandissima responsabilità”, a proposito dunque della mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia, come avevamo già accennato precedentemente in altro articolo. E ha aggiunto “Ora si apre una nuova fase, un nuovo ciclo impegnativo e complicato, ma anche di grandissime potenzialità. A me spetta da oggi il compito di ridare a questa Aula un metodo e una possibile agenda condivisa”. Il Presidente Zingaretti ha poi toccato nuovamente alcuni temi legati al “buon andamento dei conti della sanità” e all’imminente “uscita dal commissariamento”. “Alcune regioni vengono commissariate perché fanno dei passi indietro, a proposito del monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza; altre vengono invece premiate perché fanno dei passi in avanti”. “Sono assolutamente cosciente di essere presidente di una Regione che non può godere di una maggioranza”, ha affermato a proposito degli equilibri dell’Aula Regionale e continua “E’ infatti una situazione assolutamente inedita – ha proseguito il governatore del Lazio – nella quale ci troviamo a lavorare; c’è stata una vittoria ma la situazione è molto complessa, non dobbiamo né possiamo negarlo” – Siamo però di fronte a una grande opportunità da cogliere, davanti a una nuova fase ricca di potenzialità”.
Non è mancato l’accenno al terremoto e alla messa in sicurezza degli edifici, tornando ancora sui temi del terremoto e degli investimenti per le opere pubbliche “ Il lavoro da fare è molto, abbiamo anche un’altra possibile manovra che costa alcune decine di milioni di euro, dovremo decidere se avviare una stagione di investimento di oltre un miliardo di euro per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, che permettere un adeguamento sismico sulle scuole e su una larga parte di ospedali della nostra Regione”.

Maggioranze variabili, dunque:  sarà necessario per il Presidente Zingaretti trovare sponde presso il centrodestra o presso il M5S.  Concordare quindi – necessariamente come detto – con almeno una delle forze di opposizione il contenuto di ogni singolo provvedimento che dovra’ affrontare il voto del Consiglio Regionale; si naviga a vista ma la barca è decisa ad andare avanti.

Segnaliamo anche in queste ore un guasto informatico alla Regione, riparato mentre scriviamo e registriamo nessun disagio nè interruzione per il 118 e il 112.

Condividi