Regione Lazio: secondo Consiglio Regionale ieri e oggi mozione di sfiducia presentata da FdI

In In Evidenza da Alessandra Paparelli Commenti

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Secondo Consiglio Regionale, non semplice, ieri mercoledì 11 aprile: il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel suo discorso ufficiale di insediamento ha messo sul piatto e proposto all’Aula consiliare dieci riforme da mettere in campo con il contributo/sostegno e la collaborazione di tutti i gruppi politici. Al primo, importante punto, naturalmente c’è l’approvazione del bilancio che resta fondamentale, a seguire poi il piano sociale, il piano territoriale paesaggistico, il testo unico del commercio, la riforma rifiuti-riordino sistema delle autonomie e Regione, la riforma dell’Adisu, gli stati generale del turismo, gli investimenti su opere pubbliche e ovviamente la sanità. Zingaretti ha preso la parola ringraziando subito il Presidente dell’aula Leodori, l’Ufficio di Presidenza, i Segretari dell’Aula e i consiglieri tutti  augurando loro un buon lavoro “Il nuovo ufficio di presidenza rappresenta un buon equilibrio per le scelte espresse dai cittadini”, aveva affermato ieri.

I primi saluti sono andati a Roberta Lombardi, Stefano ParisiSergio Pirozzi, diretti concorrenti per la Presidenza alla Regione Lazio, entrati per la prima volta nel Consiglio Regionale.  “Se tra qualche mese dovessimo prendere atto dell’immobilismo patologico, sarò io stesso a promuovere lo scioglimento del Consiglio Regionale e l’indizione di nuove elezioni”, lo aveva detto proprio ieri nel suo discorso di insediamento. Ci sono però novità: presentata nelle ultime ore, la mozione di sfiducia a Zingaretti che era nell’aria e alla fine è stata protocollata e depositata dal Gruppo Regionale di Fratelli d’ItaliaNon ci sono le premesse per avviare una legislatura regionale che si occupi dei cittadini e del territorio” hanno dichiarato insieme il capogruppo Fabrizio Ghera e i consiglieri regionali Giancarlo Righini e Chiara Colosimo. La mozione di sfiducia ha subito trovato il sostegno del Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, consigliere, che anche ieri in aula aveva dichiarato di essere lì per la sua terra, per “la sua gente” e  “giochiamo a carte scoperte, se il centrodestra è centrodestra sia allora opposizione, firmiamo la mozione di sfiducia. Se il M5S è alternativo, un gesto di serietà” e ancora “si approva il bilancio per far funzionare un minimo la Regione e il giorno dopo andiamo tutti a casa; mi sono candidato soprattutto per salvare la mia terra”.

Cosa farà dunque, il M5S? Cosa farà Forza Italia? 
Per il governo regionale Zingaretti-bis potrebbe arrivare il sostegno del M5S? Gli occhi sono tutti puntati in questo senso. Il governo del Lazio nei cinque anni passati è stato “inadeguato”, come aveva ieri sottolineato la capogruppo Roberta Lombardi nel suo discorso in Aula. “Il Movimento è pronto a lavorare per il bene della Regione, a patto che venga ribadita la ‘centralità legislativa’ del Consiglio e delle commissioni”.  Si naviga a vista, dunque, tema per tema. La Lombardi aveva infatti specificato che non si tratta di una “fiducia in bianco” ma di una “disponibilità a convergere su questioni pratiche” con la “verifica a breve scadenza” della validità dei programmi e di questa politica. Stessa domanda riguarda il gruppo di FI, con Stefano Parisi capogruppo: firmeranno la mozione di sfiducia, protocollata dai colleghi di FdI o ci sarà una disponibilità a convergere sui programmi?

 

 

 

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