Guidonia. Incidente su via Bordin, il racconto di un testimone

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi

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«Quell’incrocio è pericolosissimo, lo è sempre stato». Aveva appena oltrepassato i binari di via Bordin per entrare in via Moris nella sera di martedì 3 gennaio. «Avevo appena messo le ruote sulle rotaie per oltrepassare il piccolo saliscendi dei binari, quando ho visto lo scontro tra le due macchine  il corpo di quella ragazza volare a terra». C’è chi ha visto tutto, l’intera catena di avvenimenti che ha portato allo schianto. Sono in corso ancora le indagini per stabilire le effettive cause dell’incidente che vede la 32enne di Villanova lottare per la vita al Policlinico Umberto I. Un fatto che ha sconvolto tutta Guidonia, e che riporta brutalmente all’attenzione di tutti il tema della sicurezza stradale in città. «La macchina della ragazza – prosegue il testimone – stava girando verso sinistra, quando è stata colpita dall’automobile, dal Suv, che a forte velocità arrivava da destra». Un impatto violento un una strada buia. Il corpo che vola a circa 2/3 metri dal mezzo uscendo probabilmente dal lunotto posteriore e la macchina della 32enne praticamente distrutta. «Ho fermato immediatamente la macchina e ho fatto ciò che si fa in questi casi: era incosciente, così senza muovere il corpo le ho tenuto la mano, le parlavo, tenevo sotto controllo i battiti, da subito piuttosto flebili». Poi i soccorsi e la corsa in ospedale. «Quell’incrocio è pericoloso, lo è sempre stato. La strada è buia e a quello stop non si ferma praticamente nessuno. Lo scriva, perché non è possibile assistere a scene di questo tipo nel centro di una città. Ho fatto per anni servizio in ambulanza e non ho mai visto un incidente così».

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