Scontri, Alemanno: “Il centro ‘nun se tocca’”, confessa l’autore dell’aggressione al 15enne

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Roma, 21 dic – Rispetto alle dichiarazioni del senatore Maurizio Gasparri che ha parlato di arresti preventivi per fronteggiare i possibili rischi di scontri nelle manifestazioni attese nei prossimi giorni, "preferisco fare un appello alla responsabilità che criminalizzare, ma dico con chiarezza a tutti che il centro storico di Roma 'nun se tocca'". Così, il sindaco Gianni Alemanno interpellato a margine di una conferenza in Campidoglio. Alemanno ha ribadito che, sulle manifestazioni di studenti attese mercoledì, "sicuramente c'e' preoccupazione e attenzione. Credo – ha aggiunto – che la cosa migliore adesso sia quella di lanciare appelli chiari alle forze politiche di maggioranza e opposizione come anche agli studenti per fare in modo che i violenti vengano isolati". "Bisogna comprendere – ha proseguito – che dopo quello che e' successo martedì, su queste cose non si scherza. Non si possono ripercorrere le strade degli anni '70. Quindi, mi auguro che ci sia un'assunzione di responsabilità innanzitutto da parte degli studenti. Se questo non avverra' siamo pronti e attenti a difendere non solo le istituzioni ma tutta la nostra città da ulteriori violenze. Il centro storico di Roma non si può devastare". Intanto ha ammesso le sue responsabilità, il 21enne Mario De Santis, confessando di avere colpito con un casco alla testa alla testa Cristiano, il quindicenne ricoverato dal 14 dicembre scorso all'ospedale San Giovanni di Roma, per una frattura nasale scomposta. Intanto i genitori del minorenne hanno presentato una denuncia in Procura su questa vicenda. Il 21enne, stando a quanto si è appreso, appartiene ad un'area di sinistra. Sulla vicenda la Procura ha aperto un autonomo fascicolo per lesioni gravi volontarie gravi, affidato, come gli altri sugli scontri avvenuti a margine delle manifestazioni del 14 dicembre, al procuratore aggiunto Pietro Saviotti, che ha già acquisito il video relativo all'aggressione. L'autodenuncia è avvenuta attraverso una missiva recapitata alla Procura e in cui il ragazzo chiede anche di incontrare privatamente Cristiano e i suoi familiari. Nessuna spiegazione in merito alle motivazioni del gesto che saranno riferite dal ragazzo direttamente al magistrato. Il giovane, infatti, è a disposizione degli inquirenti e attende di essere convocato per essere interrogato. Intanto in procura si segue con attenzione l'iter medico del minorenne per comprendere la gravità delle lesioni subite.

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