Villa Adriana / Faccia a faccia con il cantautore Francesco Vinciotti

In Terza pagina da Alessandra Paparelli Commenti

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Abbiamo intervistato Francesco Vinciotti, nato e cresciuto a Villa Adriana, Tivoli. Musicista, cantautore, espressione di quei grandi talenti che arrivano dal nordest romano per una panoramica sulla musica, sul proprio percorso artistico e sullo stato di salute della musica italiana.

Come hai iniziato, come è stato il tuo percorso musicale e da chi hai tratto ispirazione?

Ho iniziato a suonare la chitarra all’età di sei anni sotto gli insegnamenti di mio papà che mi ha trasmesso la passione per la musica, Da lì non l’ho più abbandonata. Ho studiato in varie scuole di musica a Roma e all’età di 10 anni ho scritto la mia prima canzone. Nel 2012 purtroppo mio papà è venuto a mancare per un tumore e la musica è stata la valvola di sfogo per eccellenza, scrivevo dalla mattina alla sera, è stata praticamente la mia salvezza. Con il passare del tempo ho iniziato anche ad arrangiare i miei brani iniziando a suonare batteria, basso e pianoforte e creandomi un piccolo studio dove tuttora produco i miei brani.

Gli artisti che mi hanno ispirato sono moltissimi: i grandi come Battisti, Rino Gaetano, De Andrè fino ad arrivare a cantautori recenti come Fabrizio Moro, un artista che sia a livello umano che artisticamente mi ha trasmesso molto.

Quali artisti ti hanno influenzato e quali sono le tue band di riferimento?

Le mie band di riferimento sono indiscutibilmente i Dire Straits ed i Pink Floyd ma amo ascoltare un po’ tutto, quindi cerco di farmi influenzare da tutto ciò che mi circonda, traendone poi spunto da tutto”

Una domanda per conoscerti meglio, parlaci di te, di come componi e scrivi e quali progetti hai in corso.

Di solito lavoro ai miei brani completamente da solo, dalla scrittura, all’arrangiamento, al mixaggio, al videoclip, perché soltanto in questo modo riesco ad essere soddisfatto pienamente del mio lavoro e posso impiegare tutto il tempo necessario affinché il progetto in questione sia esattamente come lo desidero, ma di certo non rifiuto le collaborazioni: per esempio, il 12 Novembre scorso è uscito il mio ultimo brano dal titolo “Istinto e cielo” in cui ho avuto l’onore di avere come batterista Paola Caridi, una mia carissima amica nonché una delle batteriste più forti italiane che vanta collaborazioni con Massimo Ranieri, Grignani, Fedez, e moltissimi altri ed inoltre  Il cantautore Jacopo Ratini che ha collaborato con me nella fase di scrittura del brano.

E’ stato un grande successo e traguardo. La canzone  in pochissime ore è arrivata primo in classifica nei prodotti del momento e 12ma nei singoli più venduti in Italia su AmazonMusic. Il videoclip ha superato le 11mila visualizzazioni in meno di due giorni.

Attualmente sto lavorando al mio primo album: anche qui ci saranno molte collaborazioni importanti e sono già a buon punto con il lavoro, spero di riuscire a portarlo  a termine nel giro di sette, otto mesi.

Parlaci delle tue esperienze maturate, dei live fatti e da fare, dei testi…

Posso dire di ritenermi fortunato, essendo ancora all’inizio della mia carriera devo ammettere di aver avuto già moltissime esperienze che mi hanno aiutato a crescere artisticamente e mi hanno spinto a fare sempre meglio, una delle più importanti è quando nel 2013 ho suonato con Fabrizio Moro in un live organizzato nella mia scuola superiore, oppure nello scorso anno quando  il mio brano “Storie senza promemoria” è stato inserito nella compilation di Dino Viola editore “Sognando Sanremo” accanto a nomi importanti della musica italiana come Renato Zero, Patty Pravo e Nek.

I miei testi sono molto vari, scrivo in base a ciò che mi ispira il momento, possono parlare di amore, di temi sociali, di riflessioni interiori, di ricordi, insomma, scrivo ciò che sento.  Da tre anni circa sono con la mia band in numerosi locali del Lazio, sia con la mia band (proponendo miei pezzi) che con “La banda del Moro”, l’unica coverband di Fabrizio Moro attualmente esistente, fondata da me e da un mio amico Cantautore: Simone D’Arienzo, in cui sono il chitarrista.

Ascolti altra musica durante il giorno?

Si, molta. Cerco di ascoltare tutto quello che mi capita, indipendentemente dai miei gusti personali, dal pop alla rap, dal metal al rock, dal blues alla musica di cinquanta anni fa, questo perché più cultura musicale si possiede, più spunti si hanno poi per poter scrivere cose nuove.

Come valuti la situazione della musica italiana, in materia di reperire live?  Che tipo di fatica incontri?

Purtroppo la situazione attuale oggi non è delle migliori, tant’è che uno dei miei tanti pensieri ricorrenti è quello di lasciare l’Italia per andare all’estero. Le etichette discografiche non investono più, anzi, tentano di “spillare” agli artisti più soldi possibili (motivo principale per il quale nonostante molte offerte discografiche tuttora, per scelta. mi autoproduco) e i locali che fanno musica live hanno più o meno lo stesso principio: “Quanta gente porti? Ti pago solo se riempi il locale”.

La musica purtroppo è vista in Italia soltanto come un hobby e i musicisti in un locale sono gli “autisti”, questo secondo il mio pensiero; la gente non si rende conto di quanto lavoro ci sia dietro un solo brano o dietro a un concerto; quante siano le spese che gli artisti devono sostenere quotidianamente e la preparazione necessaria di ogni musicista. Purtroppo reperire un live (retribuito) se non si ha un seguito stabile è molto difficile e complesso ma parte della colpa è attribuibile anche a tutti gli artisti che, per il solo scopo di ottenere visibilità, fanno serate gratis, regalando la loro musica e sminuendo ancor di più il mestiere di musicista.

Quali sono i tuoi progetti prossimi? Stai lavorando al disco, a un cd?

Il 12 Novembre è uscito il mio nuovo singolo “Istinto e Cielo” che ha riscosso come accennavo prima moltissimo successo in poco tempo. Sto dunque lavorando al mio primo CD, siamo già a buon punto e sono fiducioso di riuscire a terminarlo nei prossimi mesi; nel frattempo proporrò i miei brani in giro, mi metterò alla ricerca di produttori ed etichette discografiche serie che possano instaurare con me una collaborazione importante e cercherò di fare sempre di più: chissà, magari inizierò a scrivere anche per altri interpreti, fare l’autore mi ha sempre entusiasmato.

Quanto sacrificio costa vivere di musica?

Tentare di vivere di musica è un sacrificio continuo, ho sempre fatto (insieme alle persone a me più care che mi sostengono da sempre) moltissimi sacrifici e siamo solo all’inizio. Questo è notoriamente un mondo difficile, ma è un sogno nel cassetto, la passione più grande ed è l’obiettivo, l’ambizione che inseguirò finché vivrò. Alla base di tutto c’è grande passione e determinazione che spingono a fare sempre sempre meglio. Quando inizierò a poter vivere di musica, potrò dire di aver realizzato il mio sogno. Spero il più presto possibile.

 

 

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