Tivoli / Al Convitto la presentazione del libro “Gli anni del nostro incanto”

In Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

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“Un libro sulla memoria, nell’ombra di un sogno o di una fotografia. E’ l’incanto perduto o da ritrovare. Come il nostro Paese ormai smarrito tra le nubi dell’amnesia”. Sarà presentato venerdì 10 novembre alle ore 16 e 30 nell’Aula Magna Convitto Nazionale Amedeo di Savoia Duca d’Aosta di Tivoli il libro dell’apprezzato autore Giuseppe Lupo, “Gli anni del nostro incanto”: a dialogare con l’autore Antonio Capitano, letture a cura di Marianna Scibetta e interventi musicali di Tonino Novelli.

Tutto parte negli anni ’60. Aprile, Domenica, una Vespa, Milano: un padre operaio, una madre parrucchiera, un figlio di sei anni e una bimba che non ne ha ancora compiuto uno. Vengono dalla periferia, sembrano presi dall’euforia del benessere che ha trasformato la loro cronaca quotidiana in una vita sbarluscenta. Qualcuno scatta una foto a loro insaputa.

Lo scenario si sposta nel 1982, nei giorni della vittoria dell’Italia ai Mondiali di Spagna. Una ragazza si trova al capezzale della madre che improvvisamente ha perso la memoria. Il suo compito è di ricordare e narrare il passato, facendosi aiutare da quella foto.

Prende così avvio il racconto di una famiglia nell’Italia spensierata del miracolo economico, una nazione che si lascia cullare dalle canzoni di Sanremo, sogna viaggi in autostrada, si entusiasma con i lanci nello spazio dei satelliti americani e sovietici, e crede nel futuro, almeno fino a quando non soffia il vento della contestazione giovanile e all’orizzonte si addensano le prime ombre del terrorismo. Dopo la strage di piazza Fontana finisce un’epoca favolosa e ne comincia un’altra.

La città simbolo dello sviluppo industriale si spegne nel buio dell’austerity, si sporca di sangue e di violenza, mostra il male che si annida e lascia un segno sul destino di tutti. Con un romanzo dalla scrittura poetica e struggente, forte nei sentimenti ed evocativo nello stile, Giuseppe Lupo ci racconta il periodo più esaltante e contraddittorio del secolo scorso – gli anni del boom e quelli di piombo – entrando nei sogni, nelle illusioni, nelle inquietudini, nei conflitti di due generazioni a confronto: quella dei padri venuti dalla povertà e quella dei figli nutriti con i biscotti Plasmon. Il tutto sarà raccontato dalla viva voce dell’autore venerdì 10 novembre al Convitto di Tivoli.

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