L’acqua sporca di Felice Maniero. L’allarme a Fonte Nuova e le rassicurazioni da Guidonia: “Abbiamo informato la Asl già nel 2012”

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano, Salute & Dintorni da Yari Riccardi

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Il clamore è stato tanto, così come l’allarme provocato dall’intera storia, che vede protagonista un ex volto noto del mondo del crimine italiano ora imprenditore, acqua che entra buona e esce pronta da bere ma decisamente meno buona. Ritorna a Report la storia delle casette dell’acqua targate Luca Mori, alias Felice Maniero, all’epoca capo della mala del Brenta.Una storia che tocca Fonte Nuova e Guidonia, e proprio da Guidonia sono arrivate le prime rassicurazioni.  “La verità sulla casetta dell’acqua é che nel 2012 – spiega il sindaco facente funzioni Andrea Di Palma – abbiamo informato la ASL come previsto, e le fontanelle dentro le scuole non alterano in nessun modo l’acqua”. Dunque a Guidonia l’installazione della casetta nei pressi della piazza del mercato ha seguito tutto l’iter autorizzativo sino alla comunicazione alla ASL da parte del Comune. “I beverini nelle scuole a Guidonia non modificano – chiude il vicesindaco – l’acqua ma fermavano solo il residuo: massima certezza sulla qualità dell’acqua a Guidonia”. La comunicazione a cui fa riferimento il sindaco, con la quale vengono informati gli enti preposti, è quella con protocollo 47735 datata 8 giugno 2012. A questo si va ad aggiungere, come specificato sopra, di una ordine di servizio per chiudere gli erogatori nelle scuole già nel 2013. Una storia, quella delle capannine dell’acqua di Luca Mori, che altri non è che l’ex boss, che parte a giugno, con la prima parte dell’inchiesta dei giornalisti di Milena Gabanelli: immediatamente dopo la messa in onda il comune di Fonte Nuova ha fatto effettuare alla Asl Rmg una ulteriore analisi dopo il trattamento effettuato dall’azienda dell’ex boss. “Dopo i trattamenti che l’impianto effettua, presentava effettivamente un valore di parametro dell’arsenico – la conferma di Fiorella Fantini, Igiene Alimenti e Nutrizione della Asl Rmg – superiore a quello che è previsto dai limiti della 31 che è la norma che regola la qualità dell’acqua destinata al consumo umano”. Capannina chiusa, immediatamente: l’acqua entra buona ma esce con valori di arsenico fuori dai parametri consentiti, e neanche di poco. Al quadro si va ad aggiungere anche un altro dato: l’acqua non è stata mai analizzata per anni. Il titolare dell’azienda non ha mai comunicato alla Asl l’installazione della capannina. La struttura c’era, ma la Asl non lo sapeva. E le analisi del comune di Fonte Nuova – “io ho fatto delle analisi mie che non posso pubblicare, sono private e risultavano comunque di qualità non ti dico ottima ma buona”, così il sindaco Cannella – sembrano non aver cercato l’arsenico, ma solamente la carica batterica dell’acqua, che entra nella casetta potabile, e dopo il trattamento di filtraggio schizza a 700 e 800. Talmente alta che nelle conclusioni il laboratorio consigliava di rivedere il sistema  di filtraggio. Non mancano intercettazioni di telefonate tra Cannella e Maniero arrivate in forma anonima a Report (“Ho firmato il contratto solo perché me l‟hai detto te adesso a me non mi interessa niente di tutto il resto. Voglio i miei soldi altrimenti me li devi dare tu”, così Maniero al sindaco). La storia arriva a Guidonia – gli interventi in trasmissione sono del vicesindaco Di Palma e dell’energy manager Maurizio Cusano – dove una casetta si trova dal 2011 proprio vicino il comune. La ditta di Mori ottiene anche l’appalto per l’installazione di 35 erogatori nelle scuole. Anche a Guidonia la Asl non era stata avvisata dalla ditta, né della casetta né degli erogatori nelle scuole, chiusi nel 2013 dal comune proprio per mancanza di manutenzione.

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