Guidonia. La politica dell’equilibrio irrompe in giunta e “scambia” Di Palma con Scattone

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Gli equilibrismi della politica spesso generano creature bizzarre. E se il rimpasto tanto promesso dal sindaco di Guidonia doveva portare a questo, devono essere stati – in questi 50 giorni di giunta comunale vacante – equilibrismi davvero di gran livello. Perché solo così si può comprendere lo spostamento di Andrea Di Palma dalla Cultura all’Ambiente. Una scelta un po’ fuori dalle righe, fatta probabilmente per mantenere certe dinamiche che reggevano la maggioranza. A farne le spese l’ex assessore alla Cultura, “vittima” tutto meno che annunciata dei giochi di potere di questi giorni convulsi, che hanno visto frantumarsi gruppi consiliari e formarsene altri, che hanno visto promesse non mantenute e promesse nuove di zecca. Andrea Di Palma è stato spesso vittima di campagne diffamatorie di forte impatto, che non hanno intaccato tuttavia l’opera di rinnovamento del settore. Un rinnovamento evidente, che ora toccherà gestire ad Enrico Scattone, al quale ci permettiamo di proporre un piccolo promemoria: il neoassessore dovrà per forza mantenersi su certi standard, se vorrà mantenere il trend del predecessore.

Un promemoria che parte dal rilancio forte del Teatro Festival Città, diventato un punto di attrazione e di riferimento per chi ama il teatro di buon livello: ne è prova la platea praticamente piena ogni serata della programmazione. Il rinnovamento della Festa di Santa Maria di Loreto, grazie al lavoro di concertazione fatto con Comitato e associazioni: parlando dell’edizione 2012, Emma Marrone può piacere o meno, ma è un grande nome della musica italiana. E a settembre cantava a Guidonia: a memoria l’ultimo cantante di elevata popolarità è venuto più o meno 20 anni fa.

E ancora il Carnevale con il coinvolgimento del Comitato: manifestazione che è ritornata ad avere il ruolo centrale che merita una dei più belli e sentiti eventi della Città. I progetti interessanti e formativi rivolti alle scuole, il tentativo riuscito di mettere ordine nella gestione di mense e trasporti, con il grande lavoro degli uffici e maggiori controlli.

Il punto più alto?  L’arrivo a Montecelio della Triade Capitolina e l’inaugurazione del Museo Rodolfo Lanciani: forse la battaglia più difficile portata avanti da Andrea Di Palma in questi anni. Battaglia della quale si vedono i frutti nel complesso del San Michele, che finalmente ha un ruolo degno del suo nome. E ora si stava avvicinando a grandi passi anche un altro importante appuntamento: l’inaugurazione del Teatro Imperiale, seguito da vicino da Di Palma e ora passato in mani altrui. Nulla di male in questo, ovviamente. Però davanti a certi risultati forse era necessario arrivare a un accordo. Ma nella politica degli equilibri, evidentemente, di accordi ne erano già stati fatti. E tutti prevedevano questa soluzione. Poco male se il lavoro svolto era stato valido.

Scattone dovrà ripartire da tutto questo, e dovrà per forza fare meglio. Altrimenti non avrebbe senso questo spostamento. Perché togliere qualcuno da una “poltrona” – termine tremendo, ma senza dubbio adatto – dove ha dimostrato competenza e metterlo su un’altra? Sembra un paradosso. Uno che ha mostrato di saper lavorare dovrebbe stare dove ha dimostrato di saper lavorare. Anche questo è equilibrio. Quindi la domanda è una sola: perché questo scambio?

Dall’altra parte l’Ambiente non sembra passarsela troppo bene. I problemi con le ditte dell’ATI per la raccolta dei rifiuti, le difficoltà giornaliere per la raccolta, la gestione complicata della discarica, l’impianto TMB che è previsto all’Inviolata. Soprattutto le lamentele dei cittadini per la scarsa pulizia della città. Quindi un settore difficile, complicato da gestire e sotto gli occhi di tutti, dei cittadini, ovviamente, che hanno il diritto di vivere in una città pulita, ma anche di quella politica che con le promesse sull’ambiente ha portato avanti campagne elettorali senza poi tramutare gli annunci in realtà.

Sia chiaro: non stiamo dicendo che Di Palma “salverà” il settore Ambiente. Diciamo che tra Di Palma e Scattone il compito più complesso ce l’ha proprio il secondo. Perché nell’Ambiente qualsiasi lieve miglioramento sarà un passo avanti, visti i problemi di questi anni, evidentemente non tutti risolti, e molti ancora lontani da una soluzione. Non a caso sono numerose le richieste arrivate a Di Palma da parte della maggioranza per accettare la delega all’Ambiente: evidentemente è un settore che ha bisogno di novità. Dall’altra parte i dubbi mossi da Di Palma non sembrano essere motivati da “troppo attaccamento alla poltrona”. Ma da un legittimo desiderio di proseguire il percorso di buon livello intrapreso in questi anni.

Nella Cultura/Pubblica Istruzione per Scattone sarà oggettivamente diverso: un settore in continua evoluzione, che ha bisogno di idee e progetti, di passione e di competenza per continuare ad essere quello che è stato in questi anni: vitale, presente, “dentro” la città e affamato di eventi che portino Guidonia a riscoprirsi comunità e non insieme disomogeneo di frazioni.

“Non bisogna contrapporre nulla alla Cultura, altrimenti questa uscirà sempre sconfitta”. Questa la frase che Di Palma ha più volte ripetuto in questi anni. Toccherà a Scattone proseguire su una via ben definita. Sempre che non se ne vogliano tracciare altre, lontane dal lavoro dell’ex assessore. Sarebbe interessante sapere che ne pensano gli addetti ai lavori di Cultura e Pubblica Istruzione della città di tutto questo.

“Nel linguaggio storico-diplomatico il termine politica dell’equilibrio nelle relazioni internazionali tra le potenze indica la politica perseguita nella storia europea da alcuni stati (tipicamente dalla Gran Bretagna tra Settecento e Novecento) per impedire l’emergere sul continente di una potenza egemone (come ad esempio la Francia Napoleonica o la Germania Guglielmina o Hitleriana) tale da sconvolgere la pace e l’equilibrio tra gli stati europei stessi”: sostituite a piacere parole e nomi della politica locale a quelli storici presenti nella definizione presa da Wikipedia. La politica dell’equilibrio è questa. E vale anche nelle amministrazioni di una città, non solo nelle dinamiche internazionali.

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