Le falde inquinate spaventano Guidonia. Rubeis: “Convoco una Conferenza dei Servizi: l’obiettivo è la bonifica, la messa in sicurezza e il ripristino ambientale del sito dell’Inviolata”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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L’Inviolata inquina le falde acquifere. E stavolta non sono le associazioni ambientaliste a dirlo – lo dicono da anni – ma lo dice l’Arpa. E quindi forse qualcuno inizia a percepire il pericolo. Ferro, manganese, plastiche, arsenico e nitriti. Un mix che lancia l’allarme sul sito dell’Inviolata, qualora ce ne fosse ancora bisogno. E’ stata una lettera dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale a svelare il tutto e a smontare le analisi portate avanti da Ecoitalia, che tentavano di smontare il caso. Caso difficilmente smontabile, visti i valori dello studio in questione. L’inquinamento del sito c’è. Ed ecco la corsa ai ripari. “Convocherò nelle prossime settimane una Conferenza dei servizi con tutti gli enti interessati, Regione, Provincia di Roma, Comune, società Ecoitalia, l’obiettivo è quello di avviare la bonifica, la messa in sicurezza e il ripristino ambientale del sito dell’Inviolata”. Questi gli intenti del sindaco di Guidonia Eligio Rubeis. Di fatto, dovrebbe accadere un miracolo: a maggior ragione nel momento storico che vivono i rifiuti laziali (i dati dell’Osservatorio Accredia raccontano dell’ultimo posto del Lazio come qualità dell’ambiente, non a caso, evidentemente). Prendendo atto di quanto succede nel sottosuolo, il primo cittadino chiede a tutti di assumersi le proprie responsabilità, in primis, secondo Rubeis, la Provincia di Roma, visto che “sono infatti competenza di Palazzo Valentini la verifica e le necessarie azioni da intraprendere per far fronte alla situazione di inquinamento delle acque sotterranee e di messa in sicurezza permanente ed operativa della discarica. Ricordo, inoltre, al presidente Nicola Zingaretti che è suo dovere mettere in campo azioni perché i 47 comuni che sversano nel sito guidoni comincino anche loro progetti di raccolta differenziata con l’obiettivo di abbattere la quantità di rifiuto smaltito in discarica riducendo così l’inquinamento”. Un atto dovuto quello dell’amministrazione comunale. Certamente il problema dell’inquinamento delle falde acquifere nel sottosuolo dell’Inviolata non si scopre oggi. La domanda è perché negli anni non si è mai affrontato il problema, dando risposta alle numerose istanze di cittadini e associazioni. Ora che il risveglio dal limbo è stato brusco, tutti cominciano a preoccuparsi: o meglio, tutti a questo punto devono essere messi davanti alle loro responsabilità. In primis l’amministrazione comunale di Guidonia, non solo quella attuale,  intesa come “organismo vivente”, che per 20/25 anni poco o niente ha fatto per venire a capo del problema. Si è parlato di tante cose in questi anni, se ne parla da anni, con nessun risultato ottenuto. L’Inviolata inquina: frase che può sembrare banale e scontata, ma che alla luce dei fatti non può esserlo. Rubeis chiede il supporto di Leonetti e di Bertucci, al quale chiede “di portare avanti atti concreti”. Bonifica, chiusura, messa in sicurezza, ripristino ambientale. Il tutto in un parco archeologico più volte smembrato. A questo punto potrebbe anche andar bene tutto: sempre meglio che l'attuale stato. Una volta che il velo è stato squarciato, sarà dura ritornare indietro. O meglio, è la stessa città ad augurarsi questo, stanca dell’opaca demagogia che si ascolta intorno all’ambiente. Atti concreti, ha chiesti il sindaco. Stavolta è la stessa città – talvolta assopita, ma stanca di essere perennemente sotto tiro di veri e propri assalti ambientali –  a pretenderli.

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