Villalba, c’è Slimer nei cassoni dell’acqua – in eternit, ma questa è un’altra storia – di Via Trento. Chiamate i Ghostbusters!

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano, Salute & Dintorni da Yari Riccardi Commenti

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Continuiamo il nostro viaggio nelle case di Via Trento, a Villalba, quelle piegate dalle subsidenze, quelle in bilico tra le crepe. Stavolta, in un piovoso venerdì di novembre, abbiamo dato una seconda occhiata a quanto accade in cima al palazzo, quello che si trova più vicino alla strada. Per l’esattezza, intendiamo come “cima” il luogo dove si trovano i cassoni dell’acqua: quelli di una volta, quindi in Eternit. Parlando con una persona, con una battuta abbiamo detto che ormai nemmeno su Ebay si trovano più: potremmo diventare ricchi invece, in quanto in alcuni condomini della zona – case cosiddette “dell’Istituto”, quindi dell’Ater, anche a Guidonia centro – si trovano eccome. E il condominio di via Trento non fa eccezione: facciamo notare come nel complesso immediatamente di fronte, tali recipienti siano stati tolti. Speriamo che accada anche nel condominio che abbiamo visitato. Tuttavia, può sembrare esagerato, ma i problemi sono altri: e le foto che trovate qui sotto parlano chiaro. Muffa, liquame, corpi estranei: questo si vede ad occhio nei cassoni che abbiamo visto con i nostri occhi. La parola giusta – perdonateci, ma è quella che tutti ci hanno ripetuto quando abbiamo fatto  vedere le foto – è schifo. Sì, schifo: perché tutta quella stanza dove si trovano i cassoni è completamente ammuffita, così come l’acqua. La risposta di chi dovrebbe occuparsene – quindi l’Ater – è stata, a detta dei cittadini, “portate pazienza”. Alzi la mano chi porterebbe pazienza, o starebbe tranquillo, vedendo elementi estranei – vi ricordate Slimer dei Ghostbusters? – in mezzo all’acqua di tutti i giorni. Potranno anche essere innocui, sia ben chiaro: ma l’ansia è più che giustificata. I cittadini che se ne sono accorti stanno provvedendo con due analisi, sia a livello privato sia attraverso la Asl.

Dal coperto della stanza dei cassoni, siamo usciti: fuori, il cielo prometteva tuoni e fulmini. La pioggia è arrivata proprio mentre abbiamo notato un tubo spaccato, che porta non pochi disagi, a maggior ragione con tutta l’acqua che è scesa in questi giorni. Acqua e umidità che hanno impregnato i muri di una signora, che non può tenere le finestre aperte in quanto praticamente è il muro al di sopra delle finestre a buttarle acqua dentro. La terrazza, da poco rifatta, non presentava perdite di rilievo, ma l’acqua in casa della signora ci arriva. Urgono revisioni, speriamo non a carico dei residenti, che troppo patiscono questa complicata situazione. Che altro dire, se non che il palazzo oggetto del nostro sguardo, ci raccontano i residenti, sta iniziando a mostrare anch’esso le prime crepe. Un peccato che questa zona sia flagellata: sarebbe un bel posto dove vivere. Adesso è solo un posto dal quale fuggire, e in fretta. Purtroppo non tutti possono, e allora si resta, e si continua a portare avanti una vita in bilico. Con una quieta rassegnazione – come una buona parte delle persone –  o con una rabbia che spesso si trasforma in volontà di poter cambiare le cose. Tra le crepe, l’acqua o la muffa, decidete voi che leggete. Probabilmente è una sensazione della quale non ci si può rendere conto, se non ci si vive a contatto tutti i giorni. Certo, la pazienza richiesta ai cittadini da chi se ne dovrebbe occupare – parliamo di tutti gli enti – prima o poi terminerà. Che succederà allora? Nell'attesa di scoprirlo, date un'occhiata ai cassoni dell'acqua. Magari trovate nuove forme di vita. A Villalba ne avrebbero fatto volentieri a meno. Piove sempre sul bagnato è un proverbio azzeccato come non mai.

 

 

     

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