Salone / Un centro d’accoglienza nella via del campo nomadi? La lettera di Di Giovine e Pirina: “Record negativo per tutta Italia: la Prefettura non avalli una richiesta del genere”

In Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Una via, un quartiere, un quadrante. Un territorio dove esiste già da tempo un campo nomadi e dove pare non vogliano terminare le “novità”, se così possiamo chiamarle. “Voci incontrollate danno per certa la nascita nei prossimi giorni di un nuovo centro di accoglienza in via di Salone presso una struttura affitta camere”. Voci più che fondate, ogni giorno di più.

Comincia così la lettera che Paolo Di Giovine, presidente dell’Associazione IV Municipio Case Rosse e responsabile del Coordinamento Associazioni Roma Est, e Franco Pirina, presidente del Caop di Ponte di Nona, hanno inviato alla Prefettura di Roma: obiettivo è quello di capire cosa sta succedendo e se possibile scongiurare l’arrivo del centro di accoglienza a poca distanza dal campo nomadi, quello per il quale “le istituzioni ci promisero di l’invio dell’esercito e nel futuro lo smantellamento di quello che oggi è di fatto, covo di illegalità e degrado ambientale”.

Niente esercito, come noto, ma soltanto la voce, pare piuttosto fondata, dell’apertura della struttura. “Sarebbe il record assoluto, ovviamente negativo, in tutta Italia: chiaramente i cittadini già allarmati, si augurano che eventualmente la Prefettura non avvalli mai una richiesta del genere”.

Un quadro delicatissimo, che rischia di diventare ancora più complesso. Non sembra infatti essere ancora scongiurato lo spostamento della caserma dei Carabinieri di Settecamini, ultimo avamposto delle forze dell’ordine della zona. Un caso che sembrava rientrato lo scorso luglio, quando dal Municipio erano arrivate rassicurazioni. Tuttavia soluzioni precise non se ne vedono, e l’avvicinarsi della stagione fredda rende sempre più necessario l’avvio dei lavori. L’eventuale allontanamento dei Carabinieri fuori dal territorio di Settecamini sarebbe un ulteriore schiaffo per un quadrante già vessato. Una violenza, quella subita dai residenti, che non sembra conoscere fine.

(foto per gentile concessione della pagina RomaFaSchifo, che ringraziamo)

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