Il voto in Zambia: il nuovo reportage di Rosa, Sara e Tatiana

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Pubblichiamo il secondo reportage dallo Zambia. Rosa, Sara e Tatiana ci raccontano le elezioni per l’elezione del nuovo presidente dello Stato Africano. Elezioni importanti, per un racconto che abbiamo il privilegio di ospitare sulle nostre pagine. Ringraziamo le ragazze, testimoni di un evento fondamentale per la vita democratica dello Zambia, e il sito www.antennedipace.org: collaborare seppur indirettamente con una struttura così importante per l’informazione è per RomaEst Magazine un motivo di orgoglio.

Il 20 settembre 2011 hanno avuto luogo in Zambia le elezioni tripartitiche per la nomina del nuovo presidente, dei rappresentati del parlamento e dei governi locali.

Il numero degli aventi diritto al voto registrati nelle liste ufficiali e certificati della Electoral Commission of Zambia  (ECZ), è di 5.167.154, dei quali 2.590.821 donne e 2.573.333 maschi, su una popolazione di 12.935.000. Il diritto di voto in questa nazione si ottiene con la maggior età, 18 anni, ed è  necessario registrarsi in delle apposite liste, per ottenere la tessera elettorale. Al contrario di quanto accade in Italia dove la tessera può essere ritirata anche durante il giorno delle votazioni, in Zambia, per le elezioni 2011, il termine ultimo è stato il 31 marzo 2011.

L’apertura dei seggi è avvenuta alle 6.00 del mattino ma in quasi tutti si sono formate code già dalla notte poichè i seggi sono rimasti aperti solo fino alle 18.00 dello stesso giorno. Inoltre si sono verificati dei ritardi nell’apertura di alcune postazioni (due per il parlamento e quindici per i governi locali) dovuti ad errori nella stampa dei candidati sulle tessere elettorali, all’improvvisa morte di quattro candidati iscritti nelle liste dei partiti e a dei ritardi nella consegna del materiale elettorale. Proprio per questo è stato deciso di posporre la chiusura dei seggi interessati dai malfunzionamenti in modo che fosse garantita, a tutti gli elettori, la stessa possibilità, in termini di tempo, per esprimere il proprio voto.

Il tutto è avvenuto sotto l’occhio vigile di 9.000 tra osservatori nazionali ed internazionali, facenti capo ad organizzazioni ed enti più o meno grandi: dalla The African Union Election Observation Mission, all’Europian Union Observer,dalla Caristas alle associazioni su base ecclesiale. Il loro lavoro è partito mesi prima delle elezioni con campagne di sensibilizzazione al diritto di voto, all’anti corruzione fino ad arrivare alle giornate del voto dove, senza poter interferire in alcun modo, hanno supervisionato la preparazione dei seggi, lo svolgimento del voto, il corretto conteggio e trasferimento dei risultati.

Oltre a continuare gli appelli a mantenere un comportamento pacifico anche durante le elezioni, particolare rilievo merita l’invito ad accettare il risultato delle elezioni, qualsiasi esso sia in quanto frutto della decisione legittima del popolo zambiano.

“I membri di nessun partito politico hanno il potere di intervenire in nessuna parte del processo elettorale” (articolo di opinione, Times of Zambia 22/09/11).

Nonostante i continui appelli alla non violenza e ad un voto quanto mai pacifico non sono mancati disordini in alcune cittadine dovuti ai ritardi nell’annunciare i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali; questo ha generato, in una parte dell’elettorato il timore di brogli elettorali. Nello specifico a Kitwe alcuni negozi sono stati saccheggiati, pietre sono state lanciate contro la polizia e i veicoli in transito ed un giovane è rimasto ferito; a Ndola le manifestazioni violente sono state più contenute anche se i manifestanti hanno bloccato molte strade bruciando copertoni delle macchine e altro materiale. Per ragioni di sicurezza la polizia ha presidiato entrambe le città per tutta la giornata in assetto antisommossa e tutti gli esercizi commerciali sono stati chiusi per l’intera giornata. Va sottolineato che la gestione dell’ordine pubblico e la conseguente risposta dei cittadini è stata d’esempio per un Paese africano confinante con nazioni socio politicamente “calde” come la Repubblica Democratica del Congo, il Malawi (da poco interessato da alcuni disordini), lo Zimbabwe, l’Angola (uscita recentemente dalla guerra civile ma ancora in una situazione di instabilità). I disordini non hanno portato ad un escalation di violenza ma sono rimasti circoscritti ad alcune zone e soprattutto limitati ai giorni del 20 e 21 settembre.

Accuse reciproche tra i due partiti che maggiormente si contendevano la vittoria sono state riportate dai principali quotidiani nazionali. La polizia nel distretto di Lukulu ha confiscato materiale elettorale del partito MMD (del presidente uscente) poiché veniva distribuito dopo la chiusura del periodo di campagna elettorale autorizzata. Inoltre lo stesso giorno delle elezioni circa cento persone hanno ritirato la tessera elettorale nell’ufficio di Lusaka. Si tratta di una grave irregolarità in quanto, come specificato sopra, la scadenza era la fine di marzo. L’MMD invece ribatte accusando il PF e il quotidiano “The Post”, che ha sostenuto la candidatura di Sata per tutto il periodo elettorale, di aver continuato la campagna elettorale anche nelle quarantotto ore precedenti le votazioni. E’ esemplificativo di quanto detto il titolo in prima pagina nell’edizione di lunedì 19 Settembre dello stesso “The Post” che riportava un invito esplicito di Sata: “wake up early and vote, time is up for Rupiah” (svegliati presto e vota, il tempo per Rupiah è scaduto).

Caratteristiche sono le previsioni sulla vittoria delle elezioni riportate il giorno seguente, mercoledì 21 settembre, dai due principali giornali nazionali. Il “Times of Zambia” citando il “Wall Street Journal” prevede una riconferma di Banda come presidente a causa del fallimento dell’alleanza tra PF e UPND (i due partiti hanno presentato due differenti candidature). Al contrario il “The Post” preannuncia la vittoria di Sata poiché dai sondaggi elettorali è emerso un forte sostegno al suo partito soprattutto nelle zone del Copperbelt e di Lusaka (capitale) che sono le più densamente popolate.

 

FONTI ARTICOLO:

  • “Times of Zambia”, 20 settembre 2011
  • “Zambia Daily Mail”, 20 settembre 2011
  • “”The Post”, 21 settembre 2011
  • “Times of Zambia”, 21 settembre 2011
  • “Times of Zambia”, 22 settembre 2011

 

ROSA SPALATRO

SARA ROVATI

TATIANA ABBONIZIO

 

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