“Un bel giorno mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana”. Muore a Tivoli Angelo Infanti, personaggio cult dei film di Verdone (e non solo)

In Cronaca & Attualità, Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

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Muore a Tivoli Angelo Infanti, 71 anni, volto cult dei film di Carlo Verdone: il personaggio più noto da lui portato sul grande schermo – non ci  sarebbe neanche bisogno di dirlo – è senza dubbio l'indimenticabile Manuel Fantoni di Borotalco. Il malore sabato nella sua casa di Zagarolo, paese natio di Infantiieri, la morte ieri per arresto cardiaco. I funerali con tutta probabilità si terranno lunedì.

Nella sua carriera non solo Verdone: B movie, “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, “Il Gattopardo” di Visconti. Oltre a questi – e a tanti altri – la serie “Emmanuelle Nera” e i film “Piedone d’Egitto, “In viaggio con papà”, “Attila Flagello di Dio”. Anche televisione nel suo curriculum: “La piovra”, “Vite blindate”, “Don Matteo”, “Gente di Mare”. Una delle sue ultime apparizioni è stata nel film “Ex” di Fausto Brizzi. Il cult, come detto, resta Manuel Fantoni: “Un bel giorno mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana. Per due anni girai il mondo e non seppi mai che cazzo trasportava quel cargo, ma forse un giorno lo capii: droga", parole e battute recitate a memoria dai suoi numerosissimi fan.

Dolore nelle parole di Verdone e del regista Brizzi. Il comico romano e Infanti si erano conosciuti a casa di Sergio Leone.

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