Caso TER / La Filcams scrive alla direzione della società: “La mobilitazione non si ferma”

In In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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La riunione all’Ispettorato del Lavoro è in programma oggi. Non accenna a placarsi il caso dei lavoratori dei supermercati Ter, alle prese con una profonda incertezza sul loro futuro lavorativo. Dopo la manifestazione sotto la sede della società a Colle Fiorito la segretaria della Filcams Cgil Rieti Roma Est e Valle dell’Aniene ha nuovamente scritto alla direzione della Ter.

“La manifestazione è stata molto partecipata ed ha visto la presenza di giornalisti, nonché l’adesione dell’Assessore al lavoro e legalità del comune di Guidonia, il quale ha espresso vicinanza e solidarietà ai lavoratori, rendendosi disponibile anche ad aprire un tavolo di confronto Istituzionale”, così si apre la comunicazione firmata da Barbara Di Tomassi.

Ma la mobilitazione sindacale non si ferma, e con la lettera è stata annunciata una ulteriore iniziativa che si svolgerà in data ancora da definire a Tivoli, sede di uno dei supermercati “chiusi per inventario” a luglio e mai più riaperti dalla Ter.

La lettera del sindacato ha però un significato ben più importante. “La presente ha valore di richiesta formale delle buste paga dei mesi di giugno, luglio, agosto e della quattordicesima mensilità, documenti che spettano di diritto ai lavoratori e che ad oggi non sono ancora stati consegnati”.

Il caso è a un passo dal diventare una vera e propria emergenza. Persone monoreddito, donne sole, famiglie con bimbi piccoli. Abbiamo raccontato su questo giornale la storia di Serena e dei suoi tre figli. “Ci sono famiglie che non sanno più come sostenersi e non sanno più a chi chiedere aiuto per i beni di prima necessità. Ci risulta che molta merce presente nei punti vendita sta scadendo, così come è certificato nell’inventario redatto nei primi giorni di agosto, e tanta altra merce, che invece pensiamo sia addirittura scaduta. Se quanto rispondesse al vero, non sarebbe un buon gesto ridistribuire tali beni ai lavoratori, prima che diventino inutilizzabili? O forse è chiedere troppo?”.

Non è chiedere troppo e una risposta sarebbe certamente dovuta. Chissà che non arrivi durante la riunione di oggi all’Ispettorato del Lavoro.

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