Riceviamo e Pubblichiamo: Il Faro fa il punto sulla politica di Guidonia

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Politica da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Più che ad un governo della città, assistiamo ad un’attività amministrativa indirizzata dal sindaco Rubeis e dal suo seguito – non proprio compatto – quasi esclusivamente verso la materia edilizia.

Sin dall’insediamento nel “Palazzo”, infatti, la maggioranza si è prodigata a senso unico nell’approvazione di una serie di delibere che – oltre a farci dono di un’impianto di preselezione meccanica dei rifiuti all’Inviolata per almeno altri 30 anni con 47 comuni che continueranno a conferire immondizia – ci regaleranno ancora cementificazione e mattoni in abbondanza per tutti, cioè per tutti i cittadini di Guidonia Montecelio che ne avrebbero fatto senz’altro a meno.

Non può essere, infatti, interesse dei cittadini di Guidonia – cui sono razionati quotidianamente forniture idriche, fognarie e servizi (assistenza sanitaria, viabilità, scuola ecc…) già carenti da decenni – costruire un altro quartiere per fare arrivare circa 5000 nuovi residenti nella cd. area Arcionia (l’ex Pista D’Oro per intenderci).

Di chi è l’interesse? Non dei cittadini!

Dire il contrario è ipocrisia.

Un’ipocrisia bella e buona cui Il Faro si oppone.

Ci riferiamo alla “lottizzazione dell’Arcionia”, al centro del dibattito politico degli ultimi due mesi, per la quale è stato sufficiente ripescare una sentenza del Consiglio di Stato di “soli” 26 anni fa (sent. n. 767/1984) ed una convenzione relativa alla lottizzazione stessa del 1966 (vecchia di ben 44 anni e da cui nessuno aveva mai tratto alcunchè da costruire!), ma procediamo per gradi.

Vediamo cosa c’è dietro questa storia:

·     con delibera n. 81 del 27.5.1966, il Consiglio Comunale approvava la convenzione di lottizzazione dell’area Arcionia a seguito di richiesta del conte Massimo Del Fante. Per i successivi 10 anni, tuttavia, nulla veniva edificato in quell’area;

·     con deliberazione n. 430 del 10.2.1976, la Giunta Regionale del Lazio approvava il Piano Regolatore Generale di Guidonia Montecelio e le aree, già di proprietà Del Fante, venivano ad avere – diversamente da quanto previsto nella citata convenzione – destinazione in parte agricola ed in parte servizi;

·     la curatela del fallimento Del Fante impugnava, quindi, in relazione a tale previsione, la delibera n. 430/76 di approvazione del P.R.G. ed, all’esito del giudizio, il Consiglio di Stato, con sentenza n. 767/1984, “annullava il P.R.G. nella parte relativa alle aree oggetto della lottizzazione.

Ripercorse le tappe della vicenda in esame, il primo dato ad emergere è che la delibera del Consiglio Comunale di luglio 2010, con la quale la maggioranza del sindaco Rubeis ha approvato un nuovo schema di convenzione di lottizzazione dell’area Arcionia a modifica della precedente, è stata adottata su un’area priva di P.R.G., perché – come appena rilevato – il Consiglio di Stato, con la sentenza prima citata, l’ha annullato proprio nella parte ad essa relativa.

Sarebbe stato – ad avviso del Faro – necessario fare prima una “variante” al P.R.G. e sottoporla ad approvazione della Regione.

Al di fuori di questa soluzione si cade, inevitabilmente, nell’eccesso di potere, con conseguente illegittimità degli atti.

Con un’apposita meditata variante, peraltro, ben si sarebbe potuto apportare modifiche alla lottizzazione dell’Arcionia, con interventi di utilità pubblica, sorretti da idonea motivazione, come suggerito, tra le righe, dallo stesso Consiglio di Stato nella sentenza 767/84 ed anche nella successiva sentenza n. 570/88 relativa al giudizio di ottemperanza.

Ciò, purtroppo per noi, non è stato fatto da Rubeis & C. e l’amara conclusione non può essere che questa:

mentre il Governo della città si perde tra i mattoni, a perdere realmente sono tutte le persone residenti nel nostro comune, cui vengono disattesi ancora una volta i reali bisogni quotidiani”.

 

Condividi