“Come si può aggiustare qualcosa che è illegittimo?”: il CRA attacca la Regione dopo l’AIA del 28 luglio per il TMB

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica da Yari Riccardi

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E’ del 28 luglio la sorpresa arrivata direttamente dal BUR Lazio. In quella data infatti è arrivata “la nuova autorizzazione integrata ambientale relativa all’impianto per il trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti all’Inviolata, di proprietà della Ambiente Guidonia srl (già Co.La.Ri., poi COLARI Ambiente Guidonia srl, sempre di proprietà di Manlio Cerroni)”. Una autorizzaazione che nei fatti andrà a sostituire e rinnovare quella del 2010: secondo gli uffici regionali in modo non sostanziale, visto che che il proprietario del TMB ha riprogettato tutto l’impianto, riducendone l’impatto con il bene archeologico puntuale presente in loco “e di cui, fino a poco tempo fa, nessuno voleva accorgersene. Si tratta quindi di una “rimodulazione riduttiva” dell’intero impianto – spiegano gli ambientalisti del CRA – che, come è utile ricordare, andrà a recuperare i rifiuti indifferenziati per imballarli ed inviarli a valorizzazione,cioè l’incenerimento presso un impianto di combustione, compresi i cementifici”. Ciò che il CRA sottolinea è interamente legato all’AIA del 2010, “illegittima, in quanto non teneva conto di quel “fastidioso” bene archeologico che ha indotto Cerroni a modificare il progetto iniziale, e viziata dalla mancata richiesta del parere da parte della stessa Regione al Ministero dei Beni culturali, come si può aggiustare qualcosa che non possiede la legittimità e che, quindi, andrebbe semplicemente abbattuto? Non per niente, la Procura della Repubblica di Tivoli aveva proceduto al sequestro dello stesso impianto”. La Regione sana così il TMB, e non è una novità, visto che tutto è accaduto “in perfetta continuità e sintonia, dalla Giunta Storace a quella Zingaretti, passando per Marrazzo e la Polverini, la Regione Lazio continua a beneficare Manlio Cerroni, non essendo riuscita o non avendo voluto prefigurare un benché minimo Piano rifiuti regionale che eviti il ricorso alla combustione ed ad impianti ormai obsoleti, oltre che, nel caso di quello all’Inviolata, illegittimi. In barba, per giunta, alla Direttiva europea che raccomanda di evitare il ricorso alla combustione dei rifiuti, eliminando tutti questi impianti entro il 2020”. Scelta, quella della Regione, che per il CRA “va ancora una volta contro la volontà degli abitanti di Guidonia Montecelio e di Fonte Nuova, si ricorda qui l’infausta firma illegittima sotto un’improbabile autorizzazione a nuove volumetrie da abbancare su una discarica ormai satura, apposta dal vice di Zingaretti, Massimiliano Smeriglio, che gli è costata una denuncia per abuso d’ufficio, mettendo la Giunta Zingaretti in rotta di aperta collisione col territorio”.

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