“Un anno di lavoro, di fatica, di sudore: ho fatto di tutto per i miei ulivi. E ora forse li ritroverò carbonizzati”. Occhi stravolti dalla rabbia e dall’impotenza, quelli dell’uomo che abbiamo incontrato nei pressi del cimitero di Montecelio. Assisteva, come noi, all’incendio che ha devastato e continua a devastare la zona di Carcibove, sotto Montecelio. Non è ancora chiara la natura dell’incendio (ma l’ipotesi dell’autocombustione in questi casi risulta sempre abbastanza improbabile): il fuoco è divampato da 2 fronti, da Carcibove e dal cimitero, andando ad interessare un’area di circa 10 ettari.
A spegnere le fiamme il nucleo NVG di Guidonia, la Protezione Civile di Villa Adriana e Mentana, mentre dall’alto lavoravano gli elicotteri della Regione Lazio. A garantire la sicurezza c’erano Carabinieri e Vigili Urbani. L’incendio ha avuto anche altre conseguenze: a parte la pioggia di cenere su Montecelio e su Guidonia, i principali effetti – a parte la devastazione, chiaramente – ci sono stati sulla viabilità. Per garantire la massima efficacia dei soccorsi e la massima sicurezza per i cittadini, sono state chiuse al traffico parte di via di Carcibove e via Romana. Il tutto dura da circa 3 ore e mezza. E probabilmente ci vorrà ancora molto perché tutto torni alla normalità.
Verso Roma un altra grande colonna di fumo. Estate sempre più infuocata. E non solo per le temperature.
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