Leonetti: “La Provincia si costituisca parte civile nei processi per mafia”

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“Il rapporto tra politica e criminalità organizzata costituisce certamente uno degli aspetti più inquietanti e più preoccupanti del fenomeno mafioso – affaristico sviluppatosi sul territorio laziale e provinciale – dichiara il Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Roma, Sabatino Leonetti – e anche gli Enti Locali, pur non potendo legiferare, possono mettere in campo misure di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e di sostegno a chi è vittima delle mafie, del racket e dell’usura”.

 

“Il Rapporto Statistico del 31 dicembre 2010 della Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata rileva una presenza di 399 immobili confiscati nel solo Lazio (pari al 4,54% del totale) di cui 193 nella sola capitale – spiega Leonetti – e dichiara, inoltre, che più del 27% delle aziende confiscate operava nel settore edile, così come nel settore del commercio, mentre il settore alberghiero e della ristorazione occupava circa un 10% delle attività criminose”.

 

“Attualmente – dichiara il Vice Presidente – i Comuni della Provincia di Roma dove si rileva il maggior numero di beni immobili ed aziende confiscate alle organizzazioni criminali di stampo mafioso sono: Roma (con 288 tra immobili ed aziende confiscate), Monterotondo (con 12), Grottaferrata (11), Ardea (10), Marino (9), Sant’Oreste (9), Cerveteri (8) e Velletri (8). Inoltre – continua Leonetti – a questi dati andranno a sommarsi i recenti sequestri, avvenuti a maggio del 2011 a seguito di alcune indagini condotte nell’area Nord – Est della provincia di Roma che riguardano circa 175 tra appartamenti, cantine, garage e terreni compresi nei comuni di Mentana, Fonte Nuova, Monterotondo, Guidonia, Sant’Angelo e Capena che smuovevano un giro d’affari di oltre 250 milioni di euro”.

 

“La situazione è anche peggiore lungo le coste della Provincia di Roma – prosegue il Vice Presidente – infatti da anni le mafie minacciano il litorale a sud di Roma e le recenti indagini della Procure Distrettuale di Roma hanno individuato una costola del Clan dei Casalesi a pochi chilometri dalla Capitale, in territori come Anzio e Nettuno (sciolto nel 2005 per infiltrazioni mafiose), dove si registra già la presenza della ‘Ndrangheta”.

 

“Le attività delittuose di tali consorterie sono sintomatiche di un crescente radicamento e di una sempre maggiore permeabilità, nel Lazio e nella nostra Provincia, di cosche criminali, che hanno causato un rilevante condizionamento della vita democratica, turbando e rendendo insicuri i territori – conclude il Vice Presidente Leonetti – e per questo è stata redatta una proposta di Mozione, della quale sono primo firmatario, dove si impegna l’Amministrazione a costituirsi parte civile nei processi contro le attività criminose di stampo mafioso, attinenti la corruzione, il racket e l’usura, afferenti i comuni del proprio territorio provinciale, destinando l’eventuale risarcimento a un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell’usura e al sostegno delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata”.

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