Tor Sapienza. L’incubo degli abitanti di via Emilio Longoni

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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Una accorata richiesta di aiuto. Una via ostaggio del degrado con le sue peggiori sfaccettature. Sono esasperati gli abitanti di Via Emilio Longoni, Tor Sapienza, dove “legalità e qualità della vita – ci dicono – sembrano essere un sogno senza speranza”. Vane tutte le richieste perpetrate alle istituzioni e alle forze dell’ordine. Evidentemente esistono cittadini di serie A e di serie B. E queste persone sembrerebbero essere condannate ad una vita con la continua paura di girare per strada. “Abbiamo fatto denunce ai carabinieri, esposti alla polizia municipale, abbiamo mandato ripetutamente mail al comune di Roma allegando addirittura un video con le foto e le immagini di quello che siamo costretti a sopportare ogni giorno e ogni notte. Non ne possiamo veramente più”. E dai loro racconti, non si fa certo fatica a crederlo, in quanto credo che nessuno vorrebbe vivere nel quartiere “pieno di rifiuti, con le prostitute e i transessuali a qualsiasi ora del giorno e della notte, con stranieri ubriachi che spesso si accampano tra le sterpaglie. La situazione peggiora giorno dopo giorno,in quanto oltre a non ricevere risposte concrete alle nostre grida d’aiuto, sembra al contrario, che tutte le iniziative e i tentativi finora fatti siano completamente inutili e non considerati dalle istituzioni, che dovrebbero invece tutelare i nostri diritti”. E si pensa alle promesse elettorali, quando si parlava di una Roma sicura, alle promesse di intervento della giunta Alemanno, alla lotta alla prostituzione: forse provvedimenti per il centro, certamente non per le periferie. Parla l’esasperazione dei cittadini, e prosegue la legittima sfiducia nella politica, quando questa “non è in grado di fare nemmeno delle piccole cose concrete per iniziare a restituire dignità ai quartieri della nostra città”. Pensiamo ai bambini: come lo spiegano un padre e una madre ai loro figli che il loro quartiere giace nel degrado perché chi dovrebbe pensarci se ne frega? Come possono tutelare i genitori i loro figli? Domande più o meno retoriche che andrebbero rivolte molto in alto. Confidando in risposte che probabilmente non arriveranno mai. Ci chiediamo con quale coraggio si voglia riportare la gente a vivere nelle periferie, se poi questa stessa gente è costretta a vivere in questo modo. Sembra ormai diventato eccessivo anche il diritto ad una qualità della vita normale. Decente. Ma allora i diritti dei cittadini valgono solo in campagna elettorale?

 

 

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