Tivoli Terme / CasaPound: “Sfratto rinviato per Roberto, Marina ed Elisa”

In Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Sono ritornati nella mattina di martedì 30 maggio gli ufficiali giudiziari e gli avvocati per lo sfratto di Roberto, Marina e della piccola Elisa, famiglia in attesa di assegnazione di una casa popolare, 14esima nelle graduatorie del Comune di Guidonia e in mezzo a una vera e propria “tempesta” burocratica. Con loro i militanti di CasaPound Tivoli e il Movimento Case agli Italiani: grazie al loro supporto lo sfratto è stato nuovamente rinviato a data da destinarsi (probabilmente di un mese circa).

“Saremo presenti anche la prossima volta – spiega CasaPound in una nota – per far sì che il principio Prima gli Italiani in qualsiasi graduatoria venga attuato e rispettato”. La zona è quella di Tivoli Terme: qui si trova la casa abbandonata da più di 20 anni che la famiglia ha occupato. E qui il primo problema. Perché l’appartamento è di proprietà del comune di Roma, “che non si cura di verificare – così CasaPound – se l’effettivo assegnatario della casa ne usufruisca abitualmente e soprattutto se ne abbia un reale bisogno”.

Il calendario all’interno segna l’anno 1984. Nulla dunque lasciava intendere un effettivo utilizzo dell’appartamento nel momento dell’ingresso della famiglia, lei disoccupata, lui senza lavoro fisso e con una figlia disabile a carico. Impossibile almeno per il momento permettersi un affitto. La famiglia è residente nel Comune di Guidonia, e nell’attesa di assegnazione dell’alloggio popolare – dovrebbe essere quello a Colle Fiorito, le palazzine peraltro in vendita, insieme ad altri beni, per risanare le critiche casse comunali – si è trovata costretta ad occupare l’appartamento a Tivoli Terme.

Un alloggio anche questo popolare ma del Comune di Roma, senza residenti ormai da anni. L’intreccio burocratico, perché di questo si tratta, prosegue. Quella burocrazia che travolge chi ha invece bisogno dell’esatto contrario. Chiarezza e supporto. Roberto, Marina ed Elisa saranno in quella casa per un altro mese. Nell’attesa di un nuovo sfratto, sognando una casa solida. Non solo a livello di fondamenta. Una casa senza soluzioni “tampone”.

 

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