Una lotta quotidiana quella tra la Polizia Ferroviaria e i graffiti che spesso imbrattano e deturpano le fiancate dei treni. Non solo “bravate” di giovani e adolescenti, non solo talvolta vere e proprie opere d’arte, ma spesso vere e proprie “crew” composte da cosiddetti “train bombers”, a volte neppure giovanissimi, che pianificano con cura le azioni per raggiungere l’obiettivo, cioè lasciare la propria firma su più treni possibile.
Numerose le contromisure messe in campo dalla Polizia e dal personale di Ferrovie dello Stato, diverse e spesso efficaci come accaduto nella notte del 27 maggio allo scalo ferroviario di Monterotondo, quando gli operatori della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer per il Lazio e personale di Protezione Aziendale RFI hanno sorpreso una “crew” all’opera su vetture in sosta.
Erano in 6, tra cui una donna: l’equipaggio si è messo al lavoro intorno all’una di notte, iniziando ad imbrattare uno dei treni in sosta, ma non avevano certo previsto la presenza della Polizia Ferroviaria che, da tempo, in collaborazione con il personale di Protezione Aziendale RFI, aveva avviato attività di monitoraggio ed osservazione allo scopo di cogliere in flagranza quelli che si sono rivelati i non più tanto giovani “train bombers”: tutti residenti a Mentana e di età tra i 24 e i 39 anni, i sei sono stati immediatamente individuati mentre si accingevano ad utilizzare le loro bombolette di vernice, ma allo scopo di impedire il danneggiamento delle vetture e nel contempo evitare gravi incidenti e investimenti, in caso di fuga, considerato che la circolazione ferroviaria era ancora attiva, gli operanti, chiedevano al personale di Ferrovie dello Stato di avvicinarsi e farsi notare, senza intervenire.
Una tattica che ha portato i writers a cessare l’attività illecita e ad allontanarsi verso il parcheggio esterno alla stazione, dove venivano fermati ed identificati nei pressi delle loro autovetture, in una delle quali venivano rinvenute altre bombolette di vernice.
Tutti i soggetti identificati venivano denunciati in stato di libertà per deturpamento e imbrattamento delle cose altrui, aggravato, poiché commesso su un mezzo di trasporto pubblico.
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