Rifiuti totali 675 kg. Organico: 297 kg = 44%. Carta: 98 kg = 14,5%. Plastica: 66 kg = 9,8% Metalli: 37 kg = 5,5%. Vetro: 99 kg = 14,7% Residuo: 77 kg = 11,4%. Un livello elevato di rifiuto riciclato. Nessun progetto costoso, nessuna campagna di comunicazione. Solo molta buona volontà, e quella competenza che hanno talvolta più i cittadini che le istituzioni, che dovrebbero proporre certe iniziative. Finisce con ottimi risultato la raccolta dei rifiuti porta a porta che è stata portata avanti, in maniera sperimentale e autonoma, da 34 famiglie con 117 componenti, di Osteria Capannelle, San Vittorino, Villaggio Adriano, Paterno, Villa Adriana e Tivoli centro. Per 15 giorni una differenziata quotidiana e accurata: rifiuti domestici organici, carta, plastica, metalli, vetro e residuo. Immondizia che poi veniva pesata e registrata su apposita scheda. Si può fare quindi la raccolta differenziata. E il comitato Uniti contro le Discariche si chiede perché Tivoli – e Roma -ancora non parta con l’iter per il porta a porta, visto che molti comuni della Provincia di Roma da tempo differenziano i loro rifiuti. Dati sorprendenti? Forse per chi non è informato. “In barba ad ogni criterio di costo del servizio, il risultato c’è – spiega il Comitato – ed è importante, può contribuire a ridurre i costi del conferimento in discarica e ottenere ricavi cospicui consegnando i materiali differenziati ai Consorzi di riciclaggio. Poi ci sono i posti di lavoro che il ritiro porta a porta permette di creare e, in periodi di disoccupazione, non è poco. Con una buona campagna informativa diretta ai cittadini, che li stimoli e con qualche piccolo incentivo, anche Tivoli potrebbe allinearsi con i comuni virtuosi”. Un allineamento che vorrebbe dire una forza maggiore nel rifiutare, in maniera indifferenziata stavolta, l’arrivo dell’immondizia romana nella Villa di Adriano.
Condividi