Asl Roma 5 / Inizia la battaglia contro il gioco d’azzardo patologico

In Roma Est da Redazione Commenti

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La Asl Roma 5 dichiara guerra al gioco d’azzardo patologico. Prende il via il progetto proposto dal DSM e approvato dalla Regione Lazio che ha concesso un finanziamento di circa 400 mila euro per il lavoro che svolgeranno i Ser.D aziendali. Si tratta di un percorso di analisi, presa in carico, supporto diagnostico e terapeutico multidisciplinare che prevede importanti interventi di monitoraggio, formazione/informazione, di prevenzione e sensibilizzazione.

Un percorso che ha bisogno di forze fresche. E’ stata infatti autorizzata e contestualmente finanziata l’assunzione a tempo determinato di 3 Medici Specialisti in Psichiatria o in Farmacologia e Tossicologia Clinica attraverso l’utilizzo di graduatorie concorsuali o di avvisi pubblici validi: uno per il Ser.D di Colleferro, uno per quello di Monterotondo, uno per Palestrina. In arrivo anche 2 Psicologi, uno per il Ser.D di Monterotondo ed uno per Palestrina (con appositi avvisi interni) e previsto l’aumento delle ore di Medicina dei Servizi (1 turno da 24 ore o 2 turni da 12 ore per il Ser.D di Palestrina; 1 turno di 12 ore per il Ser.D  di Subiaco).

“Si tratta di un progetto importante – spiega il Commissario Straordinario, Giuseppe Quintavalle – che ha molti punti di forza e di innovazione e che ci consentirà di prendere di petto questo fenomeno patologico che ha purtroppo un forte impatto negativo sulla salute delle persone, delle famiglie e sui servizi sanitari”.

Il progetto prevede diverse fasi. La prima riguarda le prestazioni ambulatoriali con la presa in carico del paziente, dunque visita medica ed eventuale terapia, colloqui di valutazione, psicoterapia individuale o familiare, sostegno sociale fino ad inquadramento diagnostico, con la previsione di terapie di gruppo. Si passa poi alla fase del monitoraggio, della formazione attraverso convegni sui risultati ottenuti, alla creazione di un nuovo modello di cartella clinica e infine alla predisposizione di percorsi terapeutici condivisi con i CSM.

Fondamentali le ultime due fasi. La prevenzione, che passa anche attraverso l’istituzione di Sportelli di Ascolto Scolastici per gli studenti delle Scuole Superiori, e la sensibilizzazione verso le altre istituzioni come Comuni e Forze dell’Ordine per la realizzazione di una Rete di Sostegno.

 

 

 

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