Inviolata. La Conferenza dei Servizi approva il piano di caratterizzazione per la messa in sicurezza e bonifica dell’area. La Pistola Fumante ricercata da Eco Italia, le prescrizioni dell’Arpa, le novità previste dal piano: prossimo appuntamento tra 6 mesi

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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La Conferenza dei Servizi che si è tenuta venerdì 20 aprile porta in dote l’approvazione del piano di caratterizzazione per la messa in sicurezza e bonifica dell’area interessata dalla discarica dell’Inviolata. Sei mesi per perimetrale la zona, 18 ulteriori piezometri che Eco Italia utilizzerà per il lavoro, effettuando, con questo pozzi spia, sondaggi ai quali sarà presente Arpa Lazio. Il piano prevede analisi e campionamento e analisi dei fattori considerati inquinanti o contaminanti e messa in sicurezza successiva delle acque sotterranee: il tutto sarà reso concreto dalla determinazione del settore Ambiente del comune di Guidonia, che verrà pubblicata nei prossimi giorni. “In questi mesi abbiamo fatto molto per obbligare – spiega il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis – tutti i soggetti interessati ad assumersi le rispettive responsabilità. La bonifica sottostante l’area della discarica dell’inviolata è un primo concreto passo, nonché un esempio, per gli altri comuni che hanno sul proprio territorio situazioni similari alle nostre, ma anche un atto dovuto a tutela della salute pubblica”. Quello che era stato fatto fino ad ora dalla società che gestisce la discarica è stata una mera messa in sicurezza. E non la bonifica. Lo stesso sindaco Rubeis ha richiesto all’azienda la documentazione di tutte le operazioni fatte fin ad ora per mettere in sicurezza la discarica.

L’apertura della conferenza ha visto uno dei rappresentanti di Eco Italia, il dottor Rando, precisare ai presenti che non esistono evidenze sul fatto che la contaminazione delle falde arrivi dalla discarica e dalla relativa gestione. Accade anche questo. Eco Italia cerca la pistola fumante. Come si possa sostenere una tesi del genere resta mistero.

Al tavolo, oltre al sindaco, ai rappresentanti di Arpa Lazio e a quelli della società di Cerroni, c’erano anche delegati delle associazioni ambientaliste del territorio: Legambiente, Comitato Santa Lucia, Comitato Cittadini Marco Simone e Amici dell’Inviolata. “Il piano presentato da Eco Italia – racconta Roberto Coccia, presidente di Legambiente Guidonia – è carente, in quanto non tiene conto di alcuni fattori”. Mancanza di impermeabilizzazione e assenza dei polder da un lato degli invasi, secondo Coccia “elementi determinanti per il piano di caratterizzazione della bonifica. Tutta la presentazione di Eco Italia è stata incentrata su aspetti idrogeologici. Come se il manganese si formasse da solo”. Anche l’Arpa Lazio ha condizionato l’approvazione del piano a certe prescrizioni indicate all’azienda, rispetto alla mancanza di una rete di conduzione idrica per i pozzi, la circoscrizione dell’area interessata alla bonifica definita dai punti di conformità, una analisi più approfondita a livello territoriale. “Alcuni pozzi – spiega Coccia – insistono su una area di proprietà del Colari. Quella sulla quale sorgerà il TMB”. Tra 15 giorni Eco Italia è tenuta a consegnare il piano riveduto e corretto secondo le prescrizioni di Arpa Lazio, mentre ci vorranno 6 mesi per attuare il piano e tornare in conferenza. La bonifica deve ancora essere disegnata. Quello fatto venerdì è solamente il passo successivo, ancora sulla carta, alla messa in sicurezza. Tuttavia l’attenzione e la perizia di Arpa Lazio, quella delle associazioni ambientaliste (che hanno sempre dimostrato una particolare preparazione su questi temi) e un maggior polso da parte dell’amministrazione comunale di Guidonia (emblematico il fatto della richiesta dei documenti della messa in sicurezza fatta da Rubeis a Eco Italia), riescono a non farci vedere, almeno per questa volta, tutto completamente nero. Nere, nel senso di sporche e malsane, sono ancora le falde acquifere della zona. Ma, attenzione, non è colpa della discarica né di chi la gestisce. Sembra uno sketch di Zelig, è la realtà di quel grande palcoscenico che è rappresentato dagli affari e dalla politica.

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