La rivincita di Capablanca, Fabio Stassi, Minimum Fax 2008

In Cronaca & Attualità, Primo Piano, Terza pagina da Riccardo Sgroi Commenti

Condividi

Così com’è accaduto per altri grandi campioni degli scacchi  Josè Raul Capablanca è il protagonista di una biografia romanzata che ne analizza pregi, difetti, curiosità aneddoti e anche qualche pettegolezzo. Ma lo stile narrativo di Fabio Stassi rende particolarissima questa storia e piacevole la lettura.

La vita in bianco e nero, è proprio il caso di dirlo, del campione del mondo cubano passa attraverso una chiave di lettura del tutto originale: Capablanca non gioca solo a scacchi, ma li vive quotidianamente, da quando era bambino, da quando suo padre lo mise davanti a una scacchiera e probabilmente anche da molto prima.

Da bambino prodigio a fenomeno mondiale il passo è breve e poco più che immediato, così da diventare uno dei personaggi più noti della sua Cuba. Ma come una scacchiera è fatta di caselle bianche e nere la sua vita è fatta di alti e bassi e Josè Raul trova la sua nemesi in un altro campione di scacchi: il russo Aleksandr Aljechin.

Da allora la sua vita si trasforma in un’eterna lotta non tanto per il titolo, quanto per una rivincita da sempre negata dallo sfuggevole russo: poche donne, moltissime partite, persino qualche incubo, ma tutto passa in secondo piano in questa partita tra i due Re degli scacchi; una partita senza tempo, senza pezzi da sacrificare né case bianche o nere da riempire ma pur sempre giocata studiando attentamente ogni mossa. Fabio Stassi da a questa biografia uno spessore e un carattere che lega intensamente ogni lettore ad uno dei giochi più antichi del mondo, facendo vivere ogni capitolo come fosse un’importantissima mossa per la risoluzione della partita; la struttura della narrazione pur non essendo lineare ma fatta di numerosi flash back e altrettanti sguardi su ciò che dovrà accadere sembra mimare le diagonali degli alfieri, le verticali delle torri e i salti dei cavalli,ma soprattutto lascia il lettore sospeso tra curiosità e incapacità di interrompere la lettura. Ma ciò che più stupisce è la formidabile capacità con cui l’autore costruisca davanti all’ignaro lettore una precisa strategia per portarlo all’inevitabile conclusione della sua singolare partita.

Un racconto “in bianco e nero” con infinite tonalità di grigio: chi ama gli scacchi amerà questa lettura, chi ama leggere amerà gli scacchi.

Condividi