Ecco gli “horti” dell’Auditorium di Mecenate. Ispirati ai giardini delle domus romanae

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Da ieri l'Auditorium di Mecenate ha i suoi "horti" romani. E' stata inaugurata, infatti, la nuova sistemazione dell'area verde dell'ingresso al monumento di largo Leopardi, ispirata ai giardini delle domus romane. A tenerli a battesimo, l'assessore alla Cultura di Roma Capitale Dino Gasperini e Marco Ravaglioli, presidente dell'associazione Iter, che gestisce il sito e che ha provveduto alla bonifica dell'area attraverso sponsor privati (con una spesa di 30mila euro), d'intesa con la Sovrintendenza comunale ai beni culturali e Zetema. Presente anche l'architetto Massimo de Vico Fallani che ha curato il progetto del giardino. "L'idea di partenza era quella di fare in modo che la sistemazone del verde richiamasse i giardini antichi – racconta de Vico Fallani, considerato tra i massimi esperti di architettura del paesaggio – Abbiamo cercato di riprendere gli elementi del giardino antico riproponendoli in modo allusivo, con l'utlizzo di piante tipiche dell'epoca". Cosi', da un lato spiccano delle siepi sagomate di bosso, una specie tipica, assai rara da trovare, e arrivata da Pistoia dove c'e' la grande tradizione di vivai. Al loro centro, una corona di cineraria marittima che chiude ad anello delle foglie di acanto. All'interno, un esempio di "ars topiaria", ossia una scultura di bosso a forma di delfino, circondato da una nuvola di santolina. "Sono tutti elementi del giardino romano classico, modello del peristilio delle domus romane", precisa de Vico Fallani. Dall'altro lato, il disegno circolare del giasrdino, intervallato da pilastrini e sedili evoca gli antichi padiglioni.
"L'iniziativa restituisce ai cittadini un'area da sempre abbandonata a ridosso di uno dei monumenti più prestigiosi di Roma – dichiara Rovaglioli – Ci siamo impegnati per riscattarla con un progetto che senza pretese riuscisse a rievocare i giardini dell'antica Roma che realmente qui si trovavano dove passeggiava Mecenate. Fatto il giardino, occorre che si intervenga per mantenerlo, bisognera' trovare le formule adatte". "Il nuovo giardino e' testimonianza della sinergia tra pubblico e privato – commenta Gasperini – Per l'Auditorium di Mecenate abbiamo ancora da fare. Sara' mia cura riaprire con le realta' commerciali del territorio un tavolo per vedere se si puo' sviluppare un rapporto di collaborazione per la manutenzione". Sul fronte del progetto preliminare studiato due anni fa dalla Sovrintendenza, da circa 1,2 milioni di euro per aprire una porta antica e regolare meglio il flusso dei visitatori, oltre a migliorare l'impiantistica e le strutture di accoglienza al pubblico, Gasperini ha confermato l'interesse a visionarlo.

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