“Game Over” per una banda di rapinatori rumeni: i Carabinieri di Siena insieme a quelli di Frascati fermano 7 ragazzi tra i 20 e i 35 anni. L’intero centro Italia teatro dei furti, frequenti e violenti

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

Condividi

Partire da Tivoli, Roma e Frascati per fare rapine ai danni di diverse farmacie, tabaccherie, centri commerciali e abitazioni ubicati in Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio. Da gennaio ad oggi 25 colpi portati a segno per un ammontare complessivo di 800 mila euro: la refurtiva, abbigliamento, elettrodomestici, apparati informatici, articoli di profumeria e cosmesi ancora dotati di etichetta pronti per essere smerciati su tutti i mercati italiani ed esteri, veniva occultata in veri e propri depositi clandestini. Un gioco che non poteva durare. Un gioco di fatto terminato con i 7 decreti di fermo per una banda di ragazzi rumeni, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, tutti noti alle Forze dell’Ordine, emessi dalla procura della Repubblica di Siena. Sono stati i carabinieri del comando provinciale della città toscana, in collaborazione con il Gruppo Carabinieri di Frascati, a effettuare l’operazione Game Over, coordinata dal sostituto procuratore Aldo Natalini,  con la quale si chiude il ciclo di rapine che i malviventi hanno aperto in gennaio. Le indagini hanno preso il via proprio in quel mese, dopo una rocambolesca fuga dai Carabinieri che recuperavano una vettura in uso ai malviventi, dopo un colpo ai danni di un distributore di benzina sulla bretella Siena/Bettolle. Macchina per la quale arrivò una denuncia di furto, a Roma, subito dopo l’incidente: a denunciare la mancanza dell’auto proprio la moglie di uno dei componenti della banda per altro gravato da precedenti specifici. I sette fermati erano ormai diventati dei professionisti del furto aggravato: sopralluoghi e azioni in pochi minuti, per poi sparire nel nulla. Il provvedimento di fermo si è reso necessario per bloccare le scorribande dei malviventi ed evitare eventuali aggressioni ai proprietari degli esercizi. Come spesso accade, gli assalti erano sempre più frequenti e più violenti.

Condividi