Tivoli Terme, in piazza la rabbia dei residenti – pochissimi – di via dell’Aereonautica contro l’Ater

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Parlare di una manifestazione di protesta è sempre difficile. A maggior ragione quando i cittadini che tentano di far valere i loro più che legittimi diritti si ritrovano in piazza a contarsi, e a scoprirsi pochi. Pochissimi. Partiamo da questo dato per raccontare la manifestazione indetta dal comitato di quartiere Sant’Agostina, contro quell’Ater che da anni ha abbandonato i cittadini a loro stessi. Questo è quello che ci raccontano le persone che abbiamo incontrato. “In 30 anni – ha spiegato il presidente del comitato, Giuseppe Porretti – l’Ater l’abbiamo visto 3 volte. Però continuiamo a pagare tasse e bollette, sempre”.  C’è esasperazione nei residenti delle case popolari di via dell’Aereonautica, Tivoli Terme, circa 130 famiglie che vedono la loro abitazione completamente dimenticata a chi dovrebbe occuparsene. L’ultima notizia vuole la richiesta da parte dell’Ater degli affitti arretrati. Pretesa che i cittadini definiscono giusta, “ma che è assurda: noi paghiamo, ma vogliamo i servizi che ci spettano”. Servizi che proprio non esistono da quelle parti: si va dai tombini che non “inghiottono”, con il risultato che tutto puntualmente esce fuori – e non è un bello spettacolo – all’illuminazione che non esiste, e per la quale sono intervenuti i condomini predisponendo plafoniere all’esterno. “Era diventato – spiegano i cittadini – un problema anche andare a gettare la spazzatura”. A questo panorama vanno aggiunti problemi ai bagni e alle tubature – con l’acqua che si infiltra ovunque, “piove dentro il lampadario” – e i cornicioni pericolanti, danni che portano problemi logistici per i residenti, “è da 30 anni che abito lì, pago per una stanza in più, di fatto ho una stanza in meno”. Una storia che ormai non stupisce più. Sembra proprio che la zona tra Villalba e Tivoli Terme debba pagare colpe che decisamente non ha. Non che altri quartieri stiano meglio. Ma qui il “destino” – date il nome che preferite – si accanisce con gioia. Schiaffi per gente che non ha più guance da porgere. “Abbiamo avuto una speranza, quando anni fa, il comune di Tivoli – chiude Porretti – decise di predisporre, di concerto con l’Ater, le manovre necessarie per la riqualificazione. Poi un giorno, di punto in bianco, l’azienda ha deciso di diffidare l’amministrazione dal procedere”. Certo è che non saranno 20 persone in piazza a risolvere questa situazione. Se ne attendevano 200. Ma almeno è stato tirato un sasso nello stagno.  Perché l’acqua si muova, e cambi, di sassi ne serviranno molti di più.

 

     

 

 

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