Guidonia, il misterioso caso della vagina oscurata

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

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Sparisce la vagina. No, non è l’incubo del maschio italico medio. E’ quanto accaduto a Guidonia in occasione della Festa della Donna del 2011. Il fatto. Tra i gli eventi previsti per i festeggiamenti dalla Consulta per le Pari Opportunità, figura lo spettacolo teatrale “I Monologhi della Vagina”, tratti dal testo di Eve Ensler, che verrà portato in scena sabato 19 marzo al teatro Vittori dalla compagnia dei Gerundi. Come ogni evento, sono stati approntati manifesti, Che succede allora? Che il termine vagina viene “oscurato” con una striscia di carta bianca. Voluta dal sindaco Rubeis, questo scrive in un comunicato Rita Salomone, vicepresidente della Consulta delle Donne. “In una città come Guidonia – commenta la rappresentante del PD – protagonista di recenti fatti di stupro di gruppo, niente di meno opportuno e democratico poteva essere fatto. Vagina non è una parolaccia e lo spettacolo, pluripremiato e rappresentato ovunque, parla delle violenze contro le donne. E’ un fatto gravissimo che lede la libertà e la dignità di ognuno di noi. Mi chiedo solo cosa ne pensino le donne del suo partito”.

Non sappiamo quello che ne pensano le donne del PdL, ma sappiamo la risposta del sindaco Rubeis, che, certidicando la sua presenza a teatro nel giorno della rappresentazione, sottolinea “il grande rispetto per il ruolo delle donne nella famiglia, nella società e nel mondo del lavoro. A differenza di altri esimi colleghi della sinistra adopero il principio delle Pari opportunità nella pratica e non nella teoria. Sotto il mio mandato ho nominato un direttore generale donna, un capo ufficio stampa donna, due nuove dirigenti, entrambe donne, un assessore al Personale donna”. Occasione anche per elogiare l’operato di Marianna De Maio come presidentessa della Consulta per le Pari Opportunità. La De Maio, rivela il sindaco “ha avallato e difeso, pur non condividendola, la scelta plurale, maggioritaria di mandare in scena, in occasione della festa dell’otto marzo, <<I Monologhi della Vagina>>. Da liberale mi sono però sentito nella condizione di dover garantire altre posizioni e sensibilità, non soltanto interne al centrodestra ma anche al centrosinistra, quelle rappresentate dal mondo cattolico, anche perché non è monopolio di nessuno la difesa della donna”. Valori, quelli della difesa della donna e del suo ruolo, che non possono essere né di destra o di sinistra. Ora, per riappacificarsi, tutti insieme a vedere “I Monologhi della…”. Una storia alla Woody Allen, questa dei manifesti. Invitiamo comunque chi si scandalizza per il termine vagina a farsi avanti. Siamo pronti ad intervistarlo/a.

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